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PULSANO, castello DE FALCONIBUS

a cura di Gianluca Lovreglio

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Il castello

Il castello di Pulsano: in primo piano una delle tre torri quadrate (foto dal sito di sfondi per il desktop Ressa.it).

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Pulsano  Pulsano

 

Le torri conferiscono al castello l'immagine di una fortezza  La principale torre quadrata, un torrione che sovrasta la piazza del paese  La torre quadrata  Il torrione  Il torrione e una delle due torri circolari

 

Veduta notturna del torrione  Una delle torri circolari  Particolare delle mura

 

Il torrione visto da un'altra angolazione  Una delle strutture addossate al castello: un contrasto stridente  Il torrione e le altre torri quadrate presentano una merlatura  Il castello e il borgo



Epoca: secolo XV, forse su precedente struttura.

Conservazione: restaurato, è stato a lungo sede del Municipio.

Come arrivarci: con l'autostrada A14 Bologna-Taranto o A16 Napoli-Taranto, uscita al casello di Taranto, o con la strada statale Bari-Taranto sino a Taranto: da qui ci si può dirigere per San Giorgio Jonico direzione Pulsano, o si attraversa Taranto verso la Litoranea Salentina.

  

Cenni storici.

Il castello De Falconibus di Pulsano fu costruito secondo alcuni nel 1430, secondo altri nel 1463 probabilmente sui resti di un altro castello preesistente su iniziativa di Marino Senior De Falconibus, Segretario del Principe di Taranto Giovanni Antonio Del Balzo-Orsini.

La proprietà del castello passò, nel corso dei secoli, alle famiglie Personè (1588), De Raho, Sergio e infine, nel 1617, ai Muscettola.

Questi ultimi restarono proprietari della struttura sino al 1912, quando il castello fu venduto al Comune, che lo ha utilizzato sino al 1993 come municipio e ne ha fatto oggi la sede di avvenimenti culturali, dopo un garbato restauro (sul quale pesano però addossamenti di altre strutture).

Di pianta quadrangolare, il castello presenta quattro torri di diversa altezza e forma: tre sono quadrate e una rotonda. Un'altra torre rotonda invece, è stata costruita lungo il lato sud-est. L'immagine che se ne desume, insomma, è più vicina a quella di una fortezza (benché spesso rimaneggiata), che ad un castello vero e proprio.


Aggiornamento (2017)

«Situato al centro ideale del paese si trovava nell'angolo nord-est delle antiche mura pulsanesi, con l'entrata rivolta ad ovest, sulla piazza. Si sviluppa su 3 piani e ha pianta quadrangolare e 5 torri di diverse basi e dimensioni. Il castello era inizialmente formato dalla sola Torre Quadrata (o Torre Massima) che attualmente si affaccia su Piazza Castello ed era adibito a tenuta di caccia. Nel 1100 d.C. la popolazione locale, probabilmente spinta dalle continue scorribande dei pirati, si spostò dalla costa verso l'interno e trovò rifugio nella torre, non visibile dalla costa. I De Falconibus acquistarono la torre semifatiscente e ampliarono lo stabile costruendo le altre 4 torri (tutte differenti). Nel 1274 il castello e il feudo erano possesso della famiglia Sambiasi, nel 1350 passarono a F. Dell'Antognietta che, successivamente, vendette il castello ad Ercole Petugy, che ricostrui la Torre Quadrata. Ci fu, successivamente, il ritorno dei De Falconibus che, dopo la distruzione del castello avvenuta nel 1388, iniziarono a ricostruirlo nel 1400, terminando i lavori nel 1435[26]. Per questo motivo, tuttora il castello è chiamato "Castello De Falconibus". Da qui parte un sottopassaggio (ora murato) che lo collega al castello di Leporano e al mare. Il castello, passato nelle proprietà dei Muscettola dopo essere stato possesso di altre famiglie, era munito di un fossato e di un ponte levatoio. Ai primi dell'ottocento, per volere di Gioacchino Murat i tre cannoni che vi erano ospitati furono trasferiti a Taranto per essere impiegati nella difesa della città contro gli spagnoli. Nel 1819 il principe Giovanni Muscettola cedette in affitto l'area del fossato ad alcune famiglie che lo usarono come orto. Tale circostanza persiste ancora oggi, in quanto le mura a nord e a est, assieme tre delle cinque torri risultano totalmente inglobate nel tessuto delle proprietà adiacenti, nascoste dalle loro pareti. Anzi, sino agli anni novanta anche parte della cinta a Sud risultava nascosta, essendo utilizzata da appoggio per una piccola costruzione di inizio '900, sede fino agli anni sessanta del telefono pubblico, poi abbattuta. Il castello, acquisito al patrimonio comunale nel primo Novecento grazie a Giovanni Giannone, che lo acquistò dopo la morte dell'ultimo erede maschio dei Muscettola e lo donò al comune, conserva gli stemmi dei De Falconibus e dei Muscettola ed è oggi adibito a mostre d'arte, ospita il consiglio comunale (ha ospitato, per un paio d'anni, un presepe vivente e, per molti anni, la sede comunale ora sita in altro edificio, appositamente costruito, intitolato "L. Sturzo"). Conserva frammenti di decorazioni pittoriche ed alcuni piccoli rilievi lapidei».

https://it.wikipedia.org/wiki/Pulsano#Architetture_militari

  

  

 

©2002-2012 Gianluca Lovreglio; il video non è stato realizzato dall'autore della scheda. La foto a colori è tratta dal sito sfondi per il desktop Ressa.it., ed è qui pubblicata con il consenso dell'autore.

  


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