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FAVIGNANA, FORTE DI SANTA CATERINA
a cura di Giuseppe Tropea; foto di Tiziana Maddalena
scheda cenni storici descrizione unità topografica bibliografia video
In alto: panoramica e visione d'insieme del castello. In basso, particolari della bastionatura angolare; a sinistra: la garitta con copertura a cupola su controscarpa; a destra: resti di una controscarpa.
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Epoca: al momento attestazione certa della presenza di un castrum dal 1274.
Unità di paesaggio: Centro storico, piazza Castello.
Un geografo arabo del IX secolo, Ibn Khurdadhbeh, ricorda Favignana in qualità di gazirah ar-rabib, cioè "isola del romito". La medesima testimonianza viene riportata nel 1185 da Ibn Jubair, il quale ricorda sull'isola una sorta di castello abitato da un romito. Nel 1272 si documenta una tonnara, mentre due anni dopo, nel 1274, si menziona un «castrum Favognane custoditur per castellanum Palmerium Abbatem». Il medesimo stato giuridico si ripete in un documento del 1281. Nell'anno 1355 l'«insula Famignane cum castro» rientra nella lista delle terre e dei castelli feudali. Sembra, comunque, che nel 1398 Favignana appartenga al demanio reale. Undici anni dopo, nel 1409, tengono il castello un castellano e quattro servienti.
Fazello, nel 1556, ricorda la fortezza in rovina; nel 1578 T. Spannocchi si riferisce al castello come «antico ma di buona fabbrica». Probabilmente tra il XVI e il XVII secolo l'intero complesso fortificato subisce quelle notevoli alterazioni che lo hanno tramandato fino ai giorni nostri
L'edificio fortificato sorge sulla sommità del Monte Santa Caterina, in una posizione dominante, dalla quale si mantiene sotto costante osservazione un ampio specchio di mare.
Il castello, nel suo aspetto attuale, si articola in una pianta rettangolare con tre corpi di fabbrica sporgenti. In realtà non è sempre agevole discernere le parti più antiche dai rifacimenti e presunti ampliamenti del XVI/XVII secolo. Si presume che in origine il fortilizio medievale fosse una grande torre.
Adragna V., Favignana: il forte di S. Caterina, in «Trapani. Rassegna della Provincia», 232, 1979, pp. 1-8; Amico V., Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56, pp. 439-442; Barberi G. L., I Capibrevi, a c. di G. Silvestri, 3 voll., Palermo 1879-1888; Bibliografia topografica della colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche, 10 voll., Pisa-Roma 1987-1994, vol. VII, pp. 418-426; Maurici F., Castelli medievali di Sicilia. Dai bizantini ai normanni, Palermo 1992, p. 296; Negro F. - Ventimiglia C. M., Atlante di città e fortezze del regno di Sicilia 1640, a c. di N. Aricò, Messina 1992, p. 47-57.