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PROVINCIA DI PISTOIA Pistoia La Fortezza di Santa Barbara |
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Istituto di Ricerche storiche e archeologiche di Pistoia a cura di |
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Si continua la passeggiata e, prima di giungere all’altra estremità del bastione, se si guarda verso l’interno, si notano gli altri tamponamenti delle cannoniere, come quelli della punta di nord-est, voluti dal Buontalenti. Inoltre, accanto all’estremità del puntone della seconda fortezza, sono visibili i resti di una torre trecentesca, torre separata da un fossato dal puntone della fortezza, ma nei sotterranei si vede che la stessa torre era collegata alle mura trecentesche. Dall’estremità del bastione della fortezza, si può scorgere, in direzione nord-est, il passo della valle del torrente Limentra, mentre volgendosi verso la torre mastio che guarda Pistoia, in basso, si vede la porta trecentesca di Sant’Agostino, così detta perché si apriva sulla zona dove vi era la chiesa omonima. La porta è inserita nell’apparato della cinta muraria trecentesca che era staccata dalla fortezza. Le mura sono ancora ben riconoscibili perché costituite da ciottoli di fiume, si interrompono al livello del dado del Buontalenti e piegano a sinistra congiungendosi con i resti della torre trecentesca. A sinistra della porta di Sant’Agostino, si può notare la porta del Soccorso che aveva un accesso carrabile, infatti da lì si introducevano munizioni e armi alla cannoniera inferiore.
Vista della fortezza dal bastione.
Si giunge, infine, all’altro dado delle cannoniere realizzato dal Buontalenti, accanto al puntone di nord-est della seconda fortezza, che ha caratteristiche del tutto analoghe al primo. Dalla piattaforma delle cannoniere si può intravedere in direzione del viale Arcadia il bastioncino detto Lavarini che interrompe la cortina muraria verso porta San Marco. Le caratteristiche di questo dado sono analoghe a quelle dell’altro. Anche qui le cannoniere sono poste ad una quota di 6,5 m dal piano del fossato, più in basso rispetto al bastione in modo da collocare i cannoni a tiro teso per coprire con il loro fuoco tutto lo spazio adiaente alle mura della città fino al bastioncino del viale Arcadia. Nei locali in basso si vedono ancora le vasche utilizzate per i lavori di costruzione di questa parte dell’edificio. Se si sale sul puntone di nord-est della seconda fortezza, simile a quello di sud-ovest, si può osservare la pavimentazione a spina di pesce tipica dell’architettura militare fiorentina.
Vista della piazza d’armi interna.
Da
questo puntone si può proseguire la visita lungo il camminamento degli spalti
della prima fortezza. Si passa sotto lo stenditoio risalente al Settecento che
testimonia del numero non piccolo di soldati che vi dimoravano. Si raggiunge
il puntone di sud-est che insieme a quelli di nord-est e di nord-ovest hanno
avuto la carenatura tagliata, nel corso della seconda guerra mondiale, per
alloggiare la contraerea. Dal camminamento si supera una passerella metallica
in aggetto sulla seconda fortezza e si accede all’interno della torre mastio
che guarda Firenze. All’interno si vede qualche parte dell’apparato
murario originario.
Si torna indietro fino al bastione di nord-est e si prende a sinistra, si passa sotto la guardiola settecentesca che si affacciava sulla porta principale della fortezza e si scende nella piazza d’armi interna. Gli edifici che sorgono a destra sono le antiche scuderie caratterizzate dall’acciottolato a pillole di fiume, si conservano ancora le mangiatoie e il canale di scarico dei liquami. Davanti all’ingresso si trova la cappella dei Bombardieri. L’edificio si trova inglobato fra i casamenti che alloggiavano le truppe. Ha piccole dimensioni, appena un vano, le decorazioni in stucco di gusto tardo barocco sono state restaurate di recente.
Cappella di Santa Barbara interna alla fortezza.
Nella parte centrale della stanza si trova l’altare
maggiore e, ai lati, due medaglioni incorniciati con stucco completano l’arredamento.
L’oratorio di santa Barbara fu eretto nella cappella della fortezza a cura
della compagnia dei Bombardieri che fu istituita, per volontà di Cosimo I,
dopo la discesa in Italia di Carlo V. Questo oratorio non sorge nella cappella
di Santa Maria Nuova, come è stato creduto da molti interpretando
erroneamente i documenti d’archivio, ma all’interno della fortezza.
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©2002 Gianluca Iori e Simone Zini (Istituto di Ricerche Storiche e Archeologiche di Pistoia)