BOLZANO, castel MARECCIO
a cura di Stefano Favero
scheda cenni storici per ulteriori approfondimenti video
Vista del Castello di Mareccio dal centro cittadino. In basso: particolare ravvicinato del castello.
In basso, a sinistra: la tipica torre angolare gugliata dei castelli germanici; a destra: fra tue torri circolari angolari, un lato del perimetro murario del Castello Mareccio.
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Posizione geografica:
Bolzano, capoluogo dell'Alto
Adige e dell'omonima provincia autonoma, è situata ad un'altitudine di 262
metri sul livello del mare, alla congiunzione delle valli Sarentina, Isarco
e Adige. La conca su cui si estende la città è chiusa ad ovest dalla catena
della Mendola, a nord-ovest dall'Altopiano Salten, a nord-est dalla cima del
monte Tondo e a sud-est dal monte Pozza.
Stato di conservazione:
molto buono.
Come arrivare:
il castello si trova nel centro storico
cittadino, al civico 12 di via Claudia De' Medici.
Come visitarlo:
dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30. Per
informazioni è possibile telefonare al Congress Office. Il numero è
0471976615.
Schloss Maretsch, da cui il nome italiano di Castel Mareccio, fu fatto costruire nel 1194 da Berthold Von Bozen, capostipite della famiglia Maretsch. La posizione centrale in città fa pensare ad una residenza più che ad un edificio con scopi difensivi.
Del nucleo originario oggi rimane la torre principale. A partire dal quattordicesimo secolo il castello fu sottoposto a ripetuti ampliamenti e venne dotato anche di un muro di cinta.
La dinastia bolzanina dei Maretsch si estinse nel 1835, traslando per il ramo di Naturno e di qui, per nozze, alla famiglia Reifer. Nel periodo di dominio di Christofer Reifer, questi disobbedì al duca Sigismondo “il Ricco”, e venne portato in carcere e successivamente obbligato a pagare una multa che includeva la cessione al duca del castello e delle relative adiacenze. Sigismondo lo cedette poi nel 1476 ai Mezner che, a loro volta, lo passarono ai Romer. Fu questa famiglia, intorno al 1550 ad apportare alla struttura l'ampliamento più significativo: venne scavato il fossato di cinta, costruito un ponte di accesso al castello, furono erette altre quattro torri ed affrescate la “Sala dei Cavalieri”, la cappella privata e le stesse neonate torri. Gli affreschi, presumibilmente realizzati da artisti vicini alla corte di Sigismondo, sono di carattere biblico ed araldico. Ai Romer, per queste decorazioni, venne concesso dall'arciduca Ferdinando II d'Austria il titolo di baroni.
Nel diciassettesimo secolo Castel Mareccio passa per matrimonio agli Hendl, quindi al convento di Stams e infine a Guidobaldo di Thun, arcivescovo di Salisburgo. I Thun mantennero il possesso della residenza fino al 1851 quando fu acquistata da Anna Sarnthein. La nobildonna decise però di affittarlo allo stato cosicché, per oltre cinquant'anni, svolse la sola funzione di deposito per le armi. A seguito dell'annessione di Bolzano all'Italia, il castello divenne sede dell'archivio di stato.
Nel 1930 venne sottoposto ad una profonda ristrutturazione. Nel 1980 fu acquisito dall'azienda di soggiorno e turismo bolzanina che ne ha fatto la sede di convegni, eventi e mostre.
Su una parete di Schloss Maretsch si nota il
“Sator”, simbolo dell'impero romano, con la diciutra “Spor eant”.
©2010 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.