VADENA, CASTEL VARCO
a cura di Stefano Favero
Resti di Castel Varco: si intravedono gli ambienti interni. In basso, a sinistra: rudere di Castel Varco, visto dal Laimburg; a destra: il cortile interno alle mura perimetrali del Laimburg.
Posizione geografica:
Castel Varco si trova nel comune
bolzanino di Vadena, in tedesco “Pfatten”, ai piedi del Monte di Mezzo e
alla confluenza dei fiumi Adige ed Isarco, sei chilometri a sud del
capoluogo di provincia. Il territorio si snoda a nord del lago di Caldaro.
Conservazione:
emergenze restaurate e
conservate. Sono rimaste le mura perimetrali ma nessuna traccia di coperture.
Come arrivare: dall'autostrada A22 del Brennero, si esce a Egna/Ora per seguire le indicazioni per Laimburg, costeggiando l'autostrada in direzione nord. Una stretta strada comunale sale al Maso Stadelhof. Dopo i successivi due tornanti si incontrano le rovine del castello.
Come visitarlo: a piedi, parcheggiando l'auto in una delle piazzole di sosta ai lati della strada che passa accanto alle rovine del castello.
Edificato a circa 370 metri di altitudine, il castello era destinato a controllare i passaggi sulla sponda destra del fiume Adige. Risalente nel suo nucleo originario al tredicesimo secolo, fu casa madre dei signori di Laimburg, la cui stirpe si estinse nel 1488 con la morte dell'ultimo discendente, Kaspar.
Fu Heinrich di Laimburg ad ottenere per primo dal conte tirolese Meinhard questo castello. Nel corso delle lotte per il predominio del territorio, il principe-vescovo trentino Enrico III di Metz e Nicolò da Brno, conquistarono nel 1339 Castel Chiaro (o “Leuchtenburg”) che era posizionato molto più in alto rispetto al Laimburg, sull'altro versante della gola vadenese. Rafforzato da tale conquista due anni più tardi si impadronì anche di Castel Varco.
Nel quattordicesimo secolo il fortilizio diventa proprietà dei Von Rottenburg, residenti nel vicino paese di Caldaro, nobili spesso coinvolti in conflitti militari che influenzeranno significativamente il destino di Castel Varco. Laimburg fu preso e distrutto dal vescovo Nicola di Trento fra il 1339 ed il 1341. Successivamente i Von Rottenburg lo riebbero e lo ampliarono. Siamo sempre nel corso del quattordicesimo secolo e tale rimaneggiamento è quello che vediamo ancor oggi, sia pur nei resti fuori terra. Con questo ampliamento si determinò un nuovo cortile tra il vecchio ed il nuovo Laimburg.
Nel 1410 i Rottenburg lo persero per sempre, in conseguenza di un nuovo conflitto con il duca Federico IV (detto “il tascavuota”), il quale lo affidò alle cure del custode Wilhelm Von Waltenhofen a partire dal 1424. La Laimburg divenne così residenza ma, già della fine del secolo, fu lasciato decadere.
Soltanto nel 1999 è partita un'operazione triennale di
conservazione della rovina.
©2011 Stefano Favero.