GLORENZA, CASTELLO
a cura di Stefano Favero
In alto, il torrione coperto alla maniera altoatesina che sovrasta l'ingresso del castello di Glorenza. In basso, a sinistra: un torrione circolare sul perimetro murario; a destra: veduta laterale del torrione d'ingresso.
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Epoca:
1163.
Posizione geografica:
nell'alta Val Venosta in
provincia di Bolzano, lungo la strada che collega Merano a Passo del Forno,
a quattro chilometri circa dal confine con la Svizzera.
Conservazione:
mura di cinta, borgo e palazzi
sono perfettamente conservati.
Come arrivare: da Bolzano si percorre la superstrada fino a Merano e da qui si prosegue sull'arteria che porta a Malles.
Come visitarlo: Glorenza, piccolo borgo di circa 900 abitanti, è visitabile tutto l'anno. È consigliato parcheggiare fuori dalle mura del centro storico per poi entrare da una delle porte della città e godersi gli infiniti scorci architettonici e paesaggistici del luogo.
Il toponimo Glurnis (dal latino, “nocciolo”) compare per la prima volta nel 1163, anche se il borgo è già molto conosciuto fra i commercianti quale nodo di scambi fra Svizzera, Austria e Lombardia. È nel 1223 che i conti Tirolo estendono il dominio alle estremità della Val Venosta con l'intento di creare un contrappeso a Malles (allora sede giudiziaria del vescovo di Coira), così da creare a Glorenza un loro tribunale.
Verso la fine del tredicesimo secolo il duca Mainardo vi trasferisce il mercato di San Bartolomeo. Nel 1317, suo figlio re Arrigo rilascerà salvacondotti per Bormio ed altre città dell'Italia settentrionale con lo scopo di incrementarne il mercato. E a Glorenza arrivano mercanti lombardi, trentini, svizzeri e bavaresi, tanto che nel periodo di maggiori traffici vi si contavano numerosi notai e ben sei locande.
Nel 1363, i conti di Tirolo trasferiscono la città ai signori di Matsch e ai loro eredi, i conti Trapp, che la terranno fino al 1824.
Nel 1499 viene distrutta dalle truppe svizzere durante la guerra di Engadina, ma nel 1580, grazie alle opere di Massimiliano I e di Ferdinando I d'Asburgo, le mura ed il sistema di fortificazione saranno nuovamente al loro posto.
Il 16 giugno 1855 un'onda anomala di due metri e mezzo proveniente dal lago della Muta si infrange contro le mura cittadine.
Oggi Glorenza (in tedesco “Glurns”) vive quasi esclusivamente
grazie al flusso turistico.
©2009-2012 Stefano Favero. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.