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MARETA DI RACINES, castel WOLFSTHURN

redazionale

scheda    cenni storici


Veduta del castello.

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Racines  Racines e Mareta  Mareta

 

Il paesaggio  Il castello  Il castello  Il castello

 

Scena di caccia: il castello è attualmente sede del Museo provinciale della caccia e della pesca  Scena di caccia  L'"orrido Gilf"  Particolare del Gilf  Il Gilf


Epoca: ?

Conservazione: buona.

Come arrivarci: percorrendo l'autostrada A22, uscita Vipiteno, o la strada statale 12; dopo Vipiteno, seguire le indicazioni.

     

Cenni storici.

Racines, Comune che comprende tre vallate (Val Ridanna, Val di Racines, Val Giovo), conta nel suo territorio insediamenti di antica data, testimoni della mescolanza della popolazione locale, i retoromani della Rezia, con i Baiuvari. Più tardi il territorio fece parte del ducato di Baviera, contea di Norital (Vallis Norica), sia nell'impero dei Franchi che in quello Romano-Germanico. Solo dopo la prima guerra mondiale e il trattato di Saint Germain, nel 1919, il territorio sino a quel momento conteso tra bavaresi e austriaci è entrato a far parte dello Stato italiano. Nel 1929 i cinque Comuni di Mareta, Ridanna, Telves, Val Giovo e Racines sono stati uniti nel Comune di Racines, per superficie il sesto dell'Alto Adige.

All'inizio della valle di Ridanna, su un'altura che domina Mareta, sorge il castello di Wolfsthurn, che si presenta in forme barocche. Dal 1996 è sede del Museo Provinciale della caccia e della pesca. Nel territorio, notevole il cosiddetto «orrido Gilf», una profonda cavità scavata in un gigantesco blocco di marmo bianco.

   

   

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