MERANO, castel TRAUTTMANSDORFF O CASTEL NEUBERG
a cura di Hannes Obermair
Veduta del castello.
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Conservazione: buona; ospita il Museo del Turismo.
Come arrivarci: Trautmansdorff si trova due km ad est della città di Merano; dista 30 km dalla A22 (Autostrada del Brennero).
Secondo una leggenda, ove oggi sorge castel Trauttmansdorff avrebbe vissuto in eremitaggio san Valentino, poi sepolto attorno all'anno 470 nella chiesetta di San Valentino da lui stesso edificata. Il luogo diviene per un certo tempo meta di pellegrinaggi, nonostante le sue spoglie vengano rubate dal re longobardo Liutprando e successivamente traslate a Passau. Nella città bavarese egli è ancor oggi venerato come patrono diocesano. Non è peraltro accertato o accertabile se san Valentino abbia effettivamente abitato nei pressi dell'attuale castello e se qui fosse stato sepolto.
Edificazione di Castel Neuberg
Il castello, che allora si chiamava ancora Neuberg, viene citato per la prima volta in un documento risalente al 1300 circa. Inizialmente esso non è molto più che un maso ma, attorno al 1340, i signori di Angerheim, una della più influenti famiglie del Burgraviato, trasformano il maso in castello: sorge castel Neuberg. Il nome viene mantenuto per i successivi 500 anni. Gli Angerheim si estinguono presto e nei successivi 150 anni il castello muta spesso di proprietario. Gli avvenimenti notevoli che lo riguardano sono scarsi, se si eccettua l'edificazione di una prima cappella all'interno del castello, attorno al 1412.
I primi Trauttmansdorff
Agli albori del XVI secolo compare per la prima volta il nome dei Trauttmansdorff. Membri di una famiglia nobile ed assai ramificata, si trasferiscono dalla Stiria al Tirolo meridionale ed assumono l'amministrazione di Castel Ivano nei pressi di Borgo Valsugana. Durante la guerra combattuta contro Francia e Venezia, il giovane Nikolaus di Trauttmansdorff incrementa il prestigio e la ricchezza della famiglia. Oltre a due castelli presso Trento, egli assume nel 1543 l'amministrazione anche di Neuberg, che suo figlio Franz fa successivamente ristrutturare con larghezza di mezzi. Questo Franz di Trauttmansdorff viene ancor oggi ricordato da alcuni stemmi e dipinti presenti all'interno del castello. Il ramo tirolese dei Trauttmansdorff si estingue due generazioni più tardi.
La decadenza di Neuberg
L'estinzione della famiglia dei Trauttmansdorff a Castel Neuberg coincide con la decadenza di un'intera epoca. La nobiltà inizia a dimostrare un assai minore interesse verso i suoi antichi castelli e preferisce dedicare la propria attenzione alle più comode residenze cittadine. In questo contesto decade anche Neuberg. Nel 1777 crolla uno dei mastii, travolgendo anche la cappella e la parte anteriore del castello. L'attuale vano scale rappresenta la base di quel mastio. Il castello torna sempre più ad essere quello già precedentemente era: un maso agricolo.
Verso nuovi splendori: Museo del turismo
Nel 1850 circa il conte Joseph von Trauttmansdorff riacquista la residenza. La ristrutturazione che ne segue è il primo esempio di architettura neogotica in ambito tirolese. Nel 1870 e nel 1889 l'imperatrice Elisabetta d'Austria trascorre un totale di otto mesi nel castello. Il castello incontra a tal punto il suo gradimento che pare intenzionata a comperarlo. A cavallo fra Otto e Novecento il barone germanico Friedrich von Deuster acquista il castello ad un asta fallimentare. Inizia un nuovo periodo di splendore. Dopo l'annessione dell'Alto Adige all'Italia, il barone viene espropriato delle sue proprietà. Per i successivi 55 anni il castello viene gestito dalla amministrazione statale italiana e decade. Con l'applicazione del Secondo statuto di autonomia il castello passa alla Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Il castello diviene Museo del Turismo, il parco viene adattato a orto botanico.
Per approfondimenti:
Sven Mieth - Josef Rohrer - Tiziano Rosani, Trauttmansdorff: Geschichte(n) eines Schlosses, a cura del Museo di Turismo Provinciale, Merano 2001.
©2002-2012 Hannes Obermair. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.