MISSIANO DI APPIANO, castelLI CORBA, D'APPIANO, BOYMOND,
TORRE KREIDETURM
a cura di Stefano Favero
Castel Corba e, sopra la collina, le rovine di Castel Boymont. In basso: Castel Corba.
In basso: Castel d'Appiano, 50 metri sopra la Kreideturm.
In basso: a sinistra, la "Kreideturm", ovvero "torre del gesso, tra Castel Corba e la salita a Castel d'Appiano; a destra, le rovine di Castel Boymont.
Castel d'Appiano a Appiano
Posizione geografica: Missiano è una frazione di Appiano, in provincia di Bolzano, da cui dista 14 chilometri.
Come arrivare:
a Missiano si giunge da Bolzano o da Merano percorrendo la
strada a scorrimento veloce Mebo, sempre uscendo ad Appiano. Da qui si
seguono le indicazioni per Missiano.
Come visitarlo:
per visitare i tre edifici si utilizza il “Sentiero dei
Castelli n. 14”, un piacevole percorso circolare con partenza dal parcheggio
sottostante Castel Corba. Il percorso porta innanzitutto alla Torre
Kreideturm, quindi a Castel d'Appiano, e da qui alle rovine di Castel
Boymont. Il tempo di percorrenza totale di circa due ore. Informazioni
ulteriori possono essere richieste all'Associazione Turistica Appiano.
Prima tappa del percorso circolare è Castel Corba. Fatto erigere nel 1236 dal ministeriale dei Conti d'Appiano, tale Von Korb, in tempi successivi il castello fu proprietà di svariate famiglie nobili altoatesine. L'edificio fu ampliato nel 1834, ad opera del nuovo proprietario Johann Von Putzer. Costui fece aggiungere anche una cappella, fino a quel momento mancante. Nel 1877 Castel Corba è ceduto alla famiglia tedesca dei Tessmann e alla fine del primo conflitto mondiale acquistato da Anton Dellago. Suo figlio lo trasformò in tenuta agricola, con tanto di albergo e ristorante, attività mantenuta ancor oggi in vita dalla stessa famiglia.
Da Castel Corba si inizia a salire di altitudine in poche centinaia di metri e si raggiunge, attraverso il sentiero nel bosco, la torre Kreideturm (ovvero la “Torre del Gesso”). Di forma quadrangolare fu costruita tra la fine del dodicesimo e l'inizio del tredicesimo secolo, con funzione di avamposto fortificato di Castel d'Appiano. Originariamente la torre era circondata da una cinta muraria della quale non rimangono che pochi resti fuori terra.
Lasciata sulla sinistra la Kreideturm, si raggiunge un sentiero che conduce a Castel d'Appiano, cinquanta metri al di sopra della torre. Costruito nel dodicesimo secolo, la parte centrale è allargata tra il ‘200 ed il ‘500. Interessante è osservarne gli stili delle diverse epoche, frutto dei rimaneggiamenti ripetuti, eseguiti fra alto medioevo, tardo gotico e romanico. La pianta del mastio, a cinque lati, non ha eguali in tutta la regione. Oltre ai conti d'Appiano, proprietari di questo maniero furono anche loro omologhi del Tirolo. Dal 1910 il castello è proprietà dei conti Von Enzenberg di Terlano ed ancora disabitato.
Da Castel d'Appiano si continua a salire lungo il sentiero e si raggiungono
le rovine di Castel Boymont. Sono numerosi i reperti che lasciano supporre
che la collina su cui sorgono le rovine fosse abitata già in età
preistorica. Castel Boymont venne eretto per volere dei conti d'Appiano nel
1235, non con scopi difensivi ma per una questione di “vita con stile
nobile”. Infatti l'architettura appare inusuale per una costruzione
altomedioevale di questo genere. Il muro perimetrale presenta trifore
aperte. Il mastio è rivolto a nordest e presenta un'apertura ad arco di
grande dimensione verso oriente. Intorno al finire del tredicesimo secolo il
castello venne dato in concessione feudale ai ministeriali dei conti
d'Appiano. Qui, verso il ‘400, abitava Ulrich Kassler, segretario
particolare del duca Federico IV (noto come “Federico dalle tasche vuote”).
Nel 1413 Kassler sposò Barbara Von Boymont. Dodici anni dopo, un incendio
distrusse larga parte dell'edificio. Le fiamme sarebbero state appiccate
dolosamente per dissidi relativi ad alcune questioni di eredità. La
struttura venne allora lasciata andare in rovina. Solo nel 1977 Fritz
Dellago, attuale proprietario, diede il via ai lavori di restauro.
©2012 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.