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SCHERNAG DI TESIMO, castELLO

a cura di Stefano Favero

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Il castello diruto di Schernag visto dalla selva vicina. In basso, a sinistra: panoramica delle rovine di Schernag; a destra: eretto su un puntone di roccia, il castello guarda alla valle altoatesina.

 

 


 


Epoca: fine del XII secolo.

Posizione geografica: Schernag è una frazione di Tesimo, da cui dista circa cinque chilometri. Il capoluogo Bolzano è invece a 18 chilometri. Anche Schernag, come tutto il comune di Tesimo, rientra nell'ambito del comprensorio del Burgraviato.

Conservazione: rovine.

Come arrivare: da Bolzano imboccare la strada a scorrimento veloce Mebo in direzione di Merano. Uscire allo svincolo di Vilpiano e da qui seguire le indicazioni per Nalles. Qui si può lasciare l'auto nella piazza del paese ed imboccare il sentiero che, in circa un quarto d'ora di cammino, porta alla rovina del castello.

Come visitarlo: le rovine sono visitabili tutto l'anno, ad eccezione dei periodi in cui il maltempo e la neve sconsigliano di percorrere il sentiero che vi porta. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all'albergo Unterkasatsch/Pfeffersburg.

    

Cenni storici.

Nel 1194 cinque residenti di Tesimo ebbero il consenso dal vescovo Corrado II di Beseno per costruire una fortezza sopra la rocca della “mezza montagna”, dominante il borgo di Schernag. Questa località, nota come “Casaccia” (dal latino, “grande casa”), conserva tracce di una preistorica roccaforte munita di un vallo. Si pensa che questa fosse sempre pronta a ricevere il vescovo trentino ed il conte di Appiano. Mai intitolata ad alcun signore né vescovo, nei decenni tale rocca venne fu più volte data in affitto ai servitori dei conti di Appiano (oggi Appiano Sulla Strada Del Vino).

Fra il quattordicesimo e la fine del sedicesimo secolo la fortezza passò di mano numerose volte. Solo alcuni anni prima del ‘600 è citata in un documento come Pfeffersburg, nome dei proprietari di quel periodo, i signori Von Pfeffersburg.

Del castello del tempo attualmente restano la cinta muraria di forma ovaloide ed i resti di una costruzione interna divisa in due parti. L'ipotesi più accreditata dagli studiosi è che nel ‘600 l'edificio, disabitato, sia stato lasciato cadere in rovina. Questo ha consentito tuttavia la conservazione fino ai giorni nostri della forma originale del castello, sottoposto alla fine dello scorso secolo ad una profonda opera di restauro conservativo a cura della proprietaria, Veran Jordan.

     

    

 

©2011 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.

      


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