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Bettona, borgo fortificato
a cura di Stefano Favero
Un ingresso secondario di Bettona. In basso, a sinistra: la torre quadrata contrafforte al guardia dell’ingresso secondario al borgo; a destra: una porta d’ingresso a cateratta in cui si intravvedono le strutture di chiusura a saracinesca.
In basso, Un corso stradale lungo le vecchie mura di Bettona.
Epoca:
dal
IV secolo a.C.
Conservazione: ottimo.
Posizione: Bettona si trova nel cuore dell'Umbria, su una collina a metà strada fra Bevagna e Perugia e dista circa venti chilometri da Perugia e da Assisi.
Come arrivarci: percorrendo la SP403. Per chi giunge dalla strada di grande comunicazione E45 Orte-Ravenna è consigliabile uscire a San Martino in Campo, quindi proseguire seguendo le indicazioni per Torgiano-Bettona.
Come visitarlo: a piedi.
Le prime notizie dell'etrusca “Vetumna” (che probabilmente significa “luogo degli antichi”), affondano a circa 2400 anni fa. Di quel periodo rimangono oggi tracce della cinta muraria e di una tomba. Considerata località strategica, in quanto per Bettona passava la Via Amerina, in epoca romana essa si organizza in municipio e viene ascritta al gruppo tribale “Clustumina”. Coll'avvento del cristianesimo la cittadina viene evangelizzata da San Crispolto, giunto in Umbria dalla lontana Asia. È nel 548 che Bettona conosce la prima distruzione per mano dei barbari di Totila. Diventa così dominio bizantino. Nel decennio successivo, anche se non esiste una data certa, passerà al ducato longobardo di Spoleto. Agli inizi dell'undicesimo secolo, probabilmente nel 1018, i monaci benedettini vi fondano l'abbazia, che per molti anni dipenderà dal vescovo di Assisi. Parte del ducato ecclesiale viene ceduta nel 1199 dal duca spoletino. Questo passaggio fa sì che la popolazione diventi sudditanza della chiesa anziché dell'impero. La sottomissione di Bettona ad Assisi è datata al 1223.
Oltre un secolo più tardi, nel 1352, la cittadina cerca di rendersi autonoma da Perugia ma è assediata e data alle fiamme. I Perugini risparmiano dalla distruzione soltanto le chiese. Il cardinale Albornoz, nel 1367, ordina la ricostruzione di Bettona con una dotazione di mura più massiccia, pur se più piccola della precedente. Fra gli anni 1389 e 1426 il borgo è sottomesso alla signoria dei Trinci da Foligno. Da questo momento il papa la concede ai perugini Baglioni, ma gli abitanti insorgono contro la decisione pontificia. I Baglioni guideranno la città con la forza e l’imposizione fino al 1648, quando la località passerà al dominio papale. Vi resterà fino all'unificazione dell'Italia.
Oggi il centro storico è racchiuso completamente dalla cinta muraria che poggia parzialmente su quella originaria, etrusca. Le mura sono composte da grandi pietre d'arenaria. Il portone in legno di accesso al borgo (Santa Caterina) fu certamente realizzato nel periodo delle grandi guerre medievali, quando la sera era necessario sprangare l'entrata alla città e proteggersi all'interno delle mura. I segni più evidenti del periodo medievale sono la chiesa di San Crispolto, che è anche patrono di Bettona; l'oratorio di Sant'Andrea, con soffitto ligneo a cassettoni e un altare settecentesco; la collegiata di Santa Maria Maggiore, fondata all'inizio dell'era cristiana e poi ingrandita nel 1225. Dell'edificio gotico-romano rimane una cappella. Tra le architetture civili vanno citate Palazzo Biancalana, il Palazzetto del Podestà del 1371, Palazzo Baglioni e, appena fuori dalla cinta muraria, la villa del Boccaglione con annessa chiesetta romanica di San Quirico. È stata invece trasformata in residenza privata la Badia di San Crispolto, dondata dai benedettini intorno all'anno Mille.
©2013 Stefano Favero. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.