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BARDI, CASTELLO
a cura di Elisa Delgrosso
In alto: visione panoramica del castello.
In alto: il castello sorge su un grande sperone roccioso. In basso, a sinistra: la torre dell’orologio e la taverna; a destra: primo piano del grande mastio del castello, presumibilmente il primo corpo di fabbrica del castello, quindi databile intorno al X secolo..
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Epoca: il castello ha origini antichissime; infatti, dai primi documenti ritrovati, pare fosse già un piccolo baluardo difensivo intorno al X secolo d.C.
Stato di conservazione: ottima davvero; ciò fa di Bardi uno dei più chiari ed evidenti esempi di architettura medioevale parmense.
Come
arrivarci:
il
castello si trova nel bel mezzo del paese di Bardi, nella Val Ceno. Per
raggiungere Bardi, uscite al casello autostradale di Fornovo sulla A15
Parma-Mare; proseguite quindi per circa 35 km lungo la provinciale Parma-Bardi
in direzione Varano, seguendo la fondovalle del Ceno.
Austera e inespugnabile, così si presenta la fortezza di Bardi ai
visitatori di oggi come ai contadini di epoca medioevale, che cercavano riparo
tra le sue mura per difendersi dai nemici.
Tra i castelli medievali della provincia di Parma, Bardi è di
certo quello meglio conservato. La struttura dell'edificio rispecchia
l'organizzazione di una fortezza, con tanto di prigioni, sale di tortura e
vasti camminamenti.
Costruito strategicamente all’incrocio fra Val Ceno e Val
Noveglia, il forte poggia su un gigantesco sperone di diaspro rosso, roccia
antichissima nota per le sue venature purpuree. La struttura architettonica
del castello è fortemente condizionata dalla conformazione rocciosa su cui
posa, e tende quasi a fondersi con essa.
Le origini del maniero si perdono nei secoli lontani delle
invasioni barbariche. Il nome stesso del paese, Bardi, dichiara le sue
ascendenze longobarde. Tuttavia i primi documenti che ne attestano
l’esistenza risalgono all'869 d.C.
Realizzato inizialmente come baluardo contro le scorrerie dei
"barbari", è con il dominio dei Landi che la struttura si completa
assumendo anche una funzione residenziale.
Più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, il castello non ha
mai perso la sua fisionomia originaria. Ben distinguibile dal resto del
complesso, troneggia il vecchio mastio, coronato da beccatelli quadrati.
L’ultimo principe Landi, Federico II, agli inizi del XVII secolo
abbellì il castello con affreschi, soffitti a cassettoni, una biblioteca ed
una splendida quadreria, che conservava opere del Botticelli e del
Parmigianino. Della preziosa collezione solo una pala è rimasta a Bardi,
attualmente conservata nella chiesa della Madonna Addolorata.
Una volta cessato il dominio Landi, il castello passò ai Farnese,
e poi ancora i Borbone, iniziando così una parabola discendente che lo portò
a un lento declino fino alla trasformazione in prigione militare, a metà
dell’Ottocento.
Ma ancora la fortezza di Bardi non si è arresa. Ha ripreso vita e
ritrovato l’antico splendore grazie all’apertura al pubblico e
all’organizzazione di numerose iniziative.
L'atmosfera
viene ricostruita più volte l’anno, talvolta sottolineando gli aspetti più
storici o quelli più fiabeschi e leggendari, con un'appassionata attenzione
filologica, operazione resa più facile anche grazie allo stato di
conservazione praticamente perfetto del maniero.
All’interno
delle sale del castello si ricrea per esempio
un ricco e variegato mercatino medievale, dove venditori in abiti
d’epoca propongono manufatti, gioielli e libri sempre inerenti al tema
portante della manifestazione.
All’esterno
poi si susseguono appassionanti scontri d’arme, più che mai realistici per
la nota bravura della “Compagnia di San Giorgio e il Drago”, e arricchiti
anche dalla presenza degli sbandieratori di Fornovo accompagnati da un piccolo
gruppo di arcieri tutto al femminile.
Nella
manifestazione una novità inoltre è il bazar “Gilde et speziali”, nel
quale dame, cavalieri e nobili signori hanno dato vita ad un Medioevo
colorato, con stoffe, fiori e vari oggetti sulla scena.
In
questo castello storia e suggestioni fiabesche di un'epoca che fu sanno
stregare giovani e adulti, i quali hanno saputo riprendere, seppure dopo tante
vicende e tanti sforzi, le fila della propria storia, e ritornare il più
possibile allo sfarzo e alla superiorità che diversi secoli fa avevano
contraddistinto Bardi.
La fortezza è aperta tutto l’anno, con la possibilità di visite guidate anche su prenotazione.
La fortezza dei Bardi nei francobolli
©2007 Elisa Delgrosso. La prima immagine riquadrata, inserita nel 2017, è tratta dal sito www.castellidelducato.it. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.