SAN PIETRO, CASTELLO
a cura di Stefano Favero
Panoramica del castello visto dalla frazione di San Pietro. In basso: il percorso fra la cinta muraria ed il castello.
In basso, a sinistra: l'ingresso al castello. Pochi passi e si trova il pozzo che è posto appena varcato il portale d'ingresso. A destra: uno scorcio del camminamento infraperimetrale.
Posizione geografica: la frazione di San Pietro (in friulano “Borc”), nel comune udinese di Ragogna, insiste sulla parte più occidentale dell'anfiteatro morenico del fiume Tagliamento. Esso ne limita i confini ad ovest. Nella parti meridionale ed orientale invece, si sviluppa il comune di San Daniele del Friuli.
Conservazione: il castello è stato recentemente sottoposto ad un'accurata ristrutturazione. Ora è ben mantenuto sia negli esterni che negli interni.
Come arrivarci: dall'autostrada A4 Venezia-Trieste, si deve uscire a Portogruaro e seguire le indicazioni per San Vito al Tagliamento e Spilimbergo, finchè non si raggiunge Ragogna. Dalla A23 Palmanova-Tarvisio è consigliata l'uscita a Udine Sud, per proseguire poi sempre in direzione Spilimbergo-Ragogna. Quando si è giunti nel centro del capoluogo comunale seguire le indicazioni per la frazione di San Pietro.
Come visitarlo: il castello è aperto al pubblico tutto l'anno. Per gli orari ed altre informazioni si può contattare l'Associazione Pro Ragogna (telefono 0432940310; e-mail info@prolocoragogna.it).
La Ragogna, coi suoi borghi, sarebbe esistita già settemila anni fa, almeno a quanto dicono le ultime scoperte di epoca meso-neolitica. Nella tarda età del bronzo l'area sarebbe stata abitata. Dell'epoca romana sono state tramandate consistenti tracce di ville rustiche. È in questo tempo che sorge, a San Pietro di Ragogna, il castrum Reuniae, una fortificazione che aveva scopi difensivi della strada romana che conduceva al Norico (l'Austria attuale), lungo la pedemontana friulana. Del periodo longobardo, fino all'XI secolo, vi sono invece solo informazioni frammentarie e confuse, a tratti controverse. Rimangono tuttavia testimonianze artistiche ad assicurare che il castello ricoprì una notevola importanza in quei secoli.
Nel 1100 Ragogna diventa proprietà degli Eppenstein, duchi di Carinzia, i quali nel 1218 cedono il feudo ai Von Wallenstein, loro conterranei. Saranno quest’ultimi a cambiare il loro cognome nel nuovo “Ragogna”. Questo è anche il periodo di massimo splendore per la fortezza. Da sottolineare che si trtta dello stesso periodo in cui il patriarca di Aquileia mosse guerra ai duchi d'Austria. I Ragogna tuttavia si schiereranno con quest'ultimi, in particolare allestendo incursioni molto simili al brigantaggio. Ciononostante il patriarca riesce ad avere ragione della coalizione, e nel 1365 conquista il castello.
Arriva il XV secolo e Ragogna diventa possedimento della Serenissima (Repubblica di Venezia). Nel 1503 castello e feudo vengono comprati dai conti di Purlilium (l'attuale Porcia). Il maniero viene perciò restaurato e trasformato in residenza secondaria dei purliliesi.
Nel 1511 e nel 1560 avvengono due fatti che ne determineranno l'abbandono: prima un devastante terremoto e poi un incendio. Sul finire del XVIII secolo tutta l'area viene regalata al Comune.
Il 1866 segna la venuta del Regno d'Italia e il monte sul quale sorge il castello di Ragogna torna ad assumere un'importanza strategica primaria. Nel 1880 vengono installati nuovi sistemi difensivi ed erette altre fortificazioni, tuttora esistenti.
Una nuova occupazione dell'area avvenne durante la Seconda guerra mondiale. Scontri molto duri si tennero in questa zona durante la Liberazione.
©2010 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.