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MANTA, CASTELLO DELLA MANTA
a cura di Glenda Bollone e Federica Sesia
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Il castello della Manta.
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Epoca: XIV secolo, su struttura del XII secolo.
Conservazione: ristrutturato, il castello è visitabile.
Come arrivarci: con l'autostrada A6 Torino-Savona: uscita casello di Marene, direzione Savigliano, Saluzzo e da qui seguire i cartelli indicatori.
In una zona di notevole valore strategico tra le colline di Saluzzo e Cuneo si erge il famoso Castello della Manta, costruito nel corso del Trecento per volontà del marchese di Saluzzo Tommaso III.
Questo castello, edificato sui resti di strutture fortificate risalenti al XII secolo, fu lasciato in eredità nel 1416 dal marchese al figlio illegittimo Valerano, il quale resse le sorti del marchesato in nome del fratellastro Ludovico fino al 1426.
Valerano fece della Manta la sua residenza prediletta e la trasformò da casaforte in una splendida dimora signorile espressione della cultura gotico-cortese, come dimostrano gli imponenti cicli pittorici che diede ordine di eseguire nella sala baronale.
Nel corso del Cinquecento i conti di Manta e Verzuolo, diretti discendenti di Valerano, apportarono significative modifiche all’impianto architettonico del castello, costruendo sul lato occidentale un’ampia struttura dotata di corte e altri ambienti andati purtroppo distrutti nell’Ottocento. Il castello venne poi abbandonato tra il XVII e XVIII secolo e successivamente adibito ad ospedale militare; nel 1860 i conti Radicati Marmorito lo acquistarono e restaurarono.
L’ultima discendente di questa casata nobiliare, Elisabetta Provana De Regge, nel 1984 donò il castello al Fondo per l’Ambiente Italiano che avviò importati interventi di ristrutturazione e lo aprì al pubblico.
IL CICLO PITTORICO
In una data imprecisata tra il 1416 e il 1426 un maestro pittore, ancora anonimo nonostante i numerosi tentativi di attribuzione, per ordine di Valerano affrescò la sala baronale eseguendo uno dei più significativi esempi della cultura tardogotica in Piemonte.
Questa corrente, espressione del raffinato mondo cavalleresco e cortese delle corti francesi, quella dei Vallois a Parigi o dei duchi di Borgogna a Digione, si diffuse nella seconda metà del Trecento, perdurando per tutto il Quattrocento nelle regioni dell’arco alpino tra cui il Piemonte, la Lombardia e il Tirolo. Gli affreschi della Manta, che comprendono due settori nettamente distinti, presentano sulla parete di fronte alla finestre della sala una sfilata di nove eroi e nove eroine appartenenti alla mitologia classica e alla letteratura biblica, ma abbigliati secondo la moda del quattrocento; questo ciclo pittorico presenta una precisa corrispondenza letteraria con il romanzo le Chevalier Errant composto dal marchese di Saluzzo Tommaso III nel 1395, durante la sua prigionia a Torino dopo la sconfitta nella battaglia di Monasterolo.
Sulla parete opposta, invece, si trova il tema della Fontana della Giovinezza, una processione disordinata e vivace di personaggi di vario rango e età che accorrono verso una fontana esagonale rappresentata al centro della parete: qui ognuno di loro si immerge per uscirne giovane e rigenerato nella promessa dell’eternità.
IL MARCHESATO DI SALUZZO
Fu costituito nella prima metà del XII secolo, con i territori situati nella parte meridionale dell’antica marca d’Ivrea, che sotto il governo di Manfredo II ebbero una uniformità di governo. Fin dagli esordi il marchesato di Saluzzo dovette fronteggiare le ostilità dei comuni di Cuneo e Asti ma la minaccia più grave era costituita dalle mire espansionistiche dei conti di Savoia.
Sotto Tommaso III, uomo colto e mecenate delle arti, il marchesato riuscì a godere di un periodo di relativa stabilità.
I suoi successori nel corso dei secoli furono, però, costretti a più riprese a fronteggiare ora i Savoia ora il regno di Francia fino al 1601, anno in cui con il trattato di Lione, che sanciva la fine della guerra contro Enrico IV di Francia, si assegnarono i territori del marchesato alla Stato Sabaudo.
DINTORNI: SALUZZO
Antico “capoluogo” del marchesato e città di personaggi illustri come Silvio Pellico e Giovanni Battista Bodoni, presenta ancora oggi il suo caratteristico impianto medievale con le case quattrocentesche, le vie tortuose e le ripide scalinate. Tra i monumenti più interessanti bisogna sottolineare in particolare la Chiesa San Giovanni, dalle semplici forme gotiche con chiostro e cappella sepolcrale dedicata ai marchesi e coro ligneo intagliato databile alla fine del XV secolo, e Casa Cavassa.
Il Palazzetto della fine del Quattrocento presenta un cortile interno a portico con colonne e loggia da cui si può ammirare il panorama sulla città, e sale arredate secondo il gusto rinascimentale, arricchite da sculture e dipinti tra cui ricordiamo la tavola della Madonna della Misericordia attribuita ad Hans Clemer (1499).
STAFFARDA
L'Abbazia fu eretta per volontà del Marchesato di Saluzzo. La data della sua fondazione si può collocare tra il 1135 e il 1138.
I monaci fondatori appartenenti all’ordine Cistercense, sul terreno loro donato (“la staffarda”) si dedicarono subito alla bonifica della zona e alla costruzione degli edifici religiosi e di servizio.Nel corso dei secoli Staffarda si costituì come un nucleo di attività preindustriale in grado di fornire prodotti destinati sia al consumo interno che al commercio. Nel 1750 la Santa Sede dichiarò decaduta la "mena abbaziale" autonoma e il complesso di Staffarda entrò a far parte del patrimonio dell'Ordine Mauriziano.
L'Abbazia conserva ancora oggi l’aspetto di una cittadella e sono visitabili la chiesa, il chiostro, il refettorio, l'edificio dei conversi, la foresteria, il mercato e le cascine, ma soprattutto questo complesso rappresenta uno straordinario esempio dell’architettura di stile romano-gotica, ed è una pagina importante della storia dei monaci cistercensi in Italia e dei rapporti culturali con i centri cistercensi in Francia.
Itinerario
consigliato:
Abbazia di Staffarda - Santuario della Beata Vergine del Pilone (Moretta)
Per saperne di più sul castello
Periodi di apertura: ottobre-dicembre ore 10-13/14-17, parco ore 10-17; febbraio-settembre ore 10-13/14-18, parco ore 10-18. Chiusura: i lunedì non festivi e dal 17 dicembre al 31 gennaio. Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura.
Visite guidate Si organizzano visite guidate per gruppi, a pagamento e su prenotazione. Visite guidate gratuite tutte le domeniche alle ore 15. Speciale scuole. Si organizzano visite guidate o animate per scolaresche su prenotazione. Per maggiori dettagli consultare il FAI per la scuola.
©2002 Glenda Bollone e Federica Sesia. Le prime due immagini riquadrate sono tratte, nell'ordine, dai siti www.comune.torino.it e www.fondoambiente.it. I video (inseriti nel 2015) non sono stati realizzati dagli autori della scheda.