Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Piemonte ® Provincia di Torino |
RIVAROLO CANAVESE, CASTELLO DI MALGRà
a cura di Glenda Bollone e Federica Sesia
Immagini del castello.
clicca sulle immagini in basso per ingrandirle
Conservazione: buona; il castello è visitabile.
Come arrivarci: da Torino con l'autostrada Torino-Aosta (A5), uscita S. Giorgio; da Milano con l'autostrada Milano-Torino (A4), deviazione Santhià sulla A5, allo svincolo di Ivrea proseguire in direzione Torino, uscita S. Giorgio, quindi seguire indicazioni per Rivarolo.
A Rivarolo nel Canavese, sulla riva destra dell’Orco, venne edificato nel 1333-36 il Castello di Malgrà per volere di Martino di San Martino, signore di Rivarolo e di Agliè e discendente del re Arduino. La leggenda vuole che la denominazione Malgà derivi dal fatto che il castello fu costruito “malgrado” l’opposizione dei Valperga antagonisti dei San Martino; molto probabilmente, però, l’origine del nome è dovuto al toponimo del sito.
La leggenda, tuttavia, riflette la realtà dell’epoca; infatti in quegli anni infuriavano le lotte tra i signori canavesani, discendenti dallo stesso ceppo nobiliare, per la conquista di territori sempre più vasti, e i Valperga, di parte ghibellina, e i Conti di San Martino, di parte guelfa, erano acerrimi rivali.
Il castello di Malgrà fu, quindi, spesso teatro di scontri tra le due famiglie; va ricordato in particolare l’episodio del 1339, in cui Rodolfo Givert, detto il Malerba, assoldato dai Valperga, mise sotto assedio Malgrà. I San Martino riuscirono a salvare il castello solo grazie all’intervento del principe D’Acaja, alleato dei Gonzaga di Mantova.
Tuttavia pochi anni dopo (1343), Giovanni II marchese di Monferrato, alleato dei Valperga, espugnò il castello e lo conquistò. A quel punto Giovanni Visconti costrinse il marchese di Monferrato a cedere Malgà ai Savoia, i quali lo restituirono ai San Martino dopo l’atto di sottomissione.
Nel 1532 si verificò un altro evento importante per le vicende storiche dell'edificio; infatti gli abitanti di Rivarolo, esasperati dai soprusi perpetrati dai San Martino, si rivolsero a Carlo III duca di Savoia, il quale dopo aver messo sotto assedio il castello lo espugnò e uccise tutti gli occupanti. Riuscirono a mettersi in salvo dalla furia delle truppe sabaude solo coloro che si erano rifugiati all’interno della torre, in quanto poterono fuggire attraverso passaggi sotterranei che portavano al fiume.
Nel 1626 l’ultimo discendente dei San Martino, Lodovico Pievano di Pont, diede il feudo al cav. Carlo Gria. Da questo momento il castello divenne proprietà dei Cortina, poi dei Francesetti ed infine dei Robilant. Le contesse Robilant, tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, utilizzarono il castello come dimora estiva. Il Castello di Malgrà venne acquistato nel 1982 dal Comune.
Nel Quattrocento iniziarono i lavori di ristrutturazione per rendere il castello non solo un presidio militare ma anche una dimora signorile. A questo periodo risalgono gli affreschi sopra l’ingresso e quelli della parete del porticato all’interno del cortile.
Nel 1700 gli interventi architettonici occultarono le strutture medievali che furono poi sostanzialmente riportate alla luce dall’architetto D’Andrade e dall’ingegner Nigra durante i lavori compresi tra la fine dell’Ottocento e i primi Novecento.
Una curiosità. L’architetto D’Andrade prese ispirazione dalla struttura dell’ingresso del castello di Malgrà per progettare il ponte levatoio del castello del Valentino di Torino.
La
visita guidata, ad opera dell'Associazione Amici del Castello Malgrà (fondata
nel 1993), inizia nel cortile del castello; dopo una puntuale rievocazione dei
fatti storici, vengono illustrati gli interventi architettonici ai corpi di
fabbrica del lato nord ed ovest con particolare attenzione per la loggia, gli
affreschi e le finestre risalenti al Quattrocento.
La visita prosegue negli ambienti del lato ovest, all’interno della torre, dei sotterranei e nella lunga manica del lato nord.
Gli Amici del Castello Malgrà curano anche l’edizione di materiale informativo sul castello; AA.VV., Da Ivrea tutto intorno, 1977; G. A. Di Ricaldone, Le carte del castello Malgrà, 1966-1970.
©2001 Glenda Bollone e Federica
Sesia