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CASTIGLIONCELLO, BORGO FORTIFICATO
a cura di Renzo Bassetti
Il borgo fortificato e oggi abbandonato di Castiglioncello.
Epoca: non precisabile, ma sicuramente medievale.
Posizione: N 44° 10' 31" E 11° 28' 50".
Conservazione: borgo in rovina e abbandonato.
Come arrivarci: percorrendo la provinciale "Montanara" che da Imola sale verso il passo della Futa, superato Castel del Rio in poco più di 6 Km siamo alla frazione di Moraduccio (da qui si entra nella regione Toscana, provincia di Firenze). Sulla destra, su di un poggetto al di là del fiume, vediamo chiaramente il borgo abbandonato di Castiglioncello. Al termine del centro abitato di Moraduccio, sulla destra poco visibile troviamo uno stradello asfaltato che scende fino al greto del fiume Santerno. Nell'area fluviale è stato realizzato qualche anno fa (2005) un parcheggio dove occorre lasciare l'auto e procedere a piedi attraversando il fiume su di un ponticello. Notare a valle del ponte la bella cascata del Rio dei Briganti. Si prosegue per carrareccia breve (meno di 1 Km) ma molto ripida, fino ad arrivare al paese di Castiglioncello.
Di Castiglioncello il Repetti nel suo
Dizionario geografico fisico del 1843 così riferisce:
«Nella Valle del Santerno. Borgata con dogana di frontiera di terza classe
sotto quella di Pinacaldoli del Dipartimento doganale di Firenze. Ha una
parrocchia (SS. Giovanni e Paolo) filiale della pieve di Camaggiore, nella
Comunità Giuridizione e circa 7 miglia toscane a levante grecale di
Firenzuola, Diocesi e Compartimento di Firenze. È situata sulla sinistra
ripa del fiume Santerno presso il confine del Granducato con la Romagna
Imolese lungo la strada maestra che da Firenzuola conduce a Castel del Rio e
di là a Imola. La cura de' SS. Giovanni e Paolo di Castiglioncello nel 1785
fu ammensata alla pieve di Camaggiore, ed ha attualmente un cappellano
curato con 85 abitanti».
Si accede al piccolo borgo transitando dalla porta ad arco rivolta verso valle. Un breve percorso in mezzo alle prime macerie e siamo all'interno dell'antico castello. In alternativa si può seguire un piccolo sentiero che aggira il nucleo sulla destra passando ai piedi del dirupo sul quale sorgono gli edifici. Al termine del sentiero si esce su di un prato circondato da tre edifici posti a monte del nucleo centrale.
Al centro del borgo svetta il campanile della parrocchia SS Giovanni e Paolo. Colpisce la sua imponenza e l'apparente resistenza allo stato di abbandono del luogo. Impavida sentinella della sottostante chiesa ormai crollata, o monito per il visitatore?
Con lo sguardo che scruta le antiche dimore con gli interni ormai quasi tutti crollati, la sensazione di assoluto abbandono svanisce e subentrano fantastiche immagini di antichi abitanti all'opera che "sormontano" pietre e "curvano" gli archi per costruire le loro dimore.
E se per caso in fondo ad una viuzza compare qualcuno rimani in silenzio per non rompere l'atmosfera, chiedendoti nel più profondo dei tuoi pensieri se per caso non sia uscito dal tempo.
Poi giri l'angolo e ti accorgi che il futuro di questi antichi e quasi magici edifici è lì, davanti a te, inesorabilmente impresso su quei sassi che per tanti anni hanno dato rifugio e certezze agli uomini che vi hanno abitato.
©2009 Renzo Bassetti; pagina pubblicata nel sito appenninoromagnolo.it, e qui ripresentata con il consenso dell'autore. Il video (inserito nel 2013) non è stato realizzato dall'autore della scheda.