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PALAZZO, CASTELLO DEI FIGLI DI CAMBIO
a cura di Stefano Favero
Lato meridionale del castello. In basso, a sinistra: la torre sud-est del castello; a destra: lato e porta orientali del castello.
Conservazione: buono.
Posizione: Palazzo, frazione di Assisi, in provincia di Perugia, è un piccolo nucleo abitato sulla riva sinistra del fiume Chiascio. Coordinate gps: 43° 5' 46.68” N 12° 33' 54.72” E.
Come arrivarci: uscire da Assisi percorrendo la SR147 (ex-SS147) e dirigersi verso Pianello. A circa sei chilometri dal capoluogo comunale si giunge a Palazzo. Il castello sorge proprio nel centro del paese.
Come visitarlo: per visitare il castello si può parcheggiare l'auto al suo esterno ed entrarvi a piedi. L'interno è abitato, quindi privato.
Fra il XIII e il XIV secolo un feudatario di origine longobarda, Cambio (o Cagno), fece erigere un villaggio fortificato da mura perimetrali. I suoi eredi (da qui il nome di “Castello dei figli di Cambio”) raccordarono in seguito le torri con massicce mura, quelle che oggi costituiscono i quattro angoli del borgo.
Nel ‘300 la struttura, che è costruita proprio alla base della collina del paese, rivestiva un ruolo strategico nelle reiterate guerre tra Perugia ed Assisi, tanto da costituire l'ultima difesa opponibile a ai Perugini prima che questi potessero raggiungere Assisi senz'altri ostacoli. Anche per questo motivo Palazzo di Assisi fu una delle contrade più ricche della zona. Data la sua importanza a livello economico, molti signori di Palazzo ricoprirono anche alte cariche nell'amministrazione cittadina di Assisi.
I Cambio erano una famiglia di latifondisti e avevano a loro disposizione un cospicuo esercito di agricoltori molto fedeli. Oltre ad essere addestrati all'uso delle armi in caso di attacco nemico, questi contadini producevano all'epoca 8 tonnellate di carne ovina, 60 di carne porcina, 200 di carne bovina e 600 tonnellate di grano su base annua. Tale era la ricchezza del borgo che in alcuni manoscritti del tempo è depositata la firma di Cola di Cagno a garanzia di un mutuo che il Comune di Assisi dovette accendere presso gli ebrei.
Oltre all'attività molitoria e della produzione e commercio delle carni, Palazzo d'Assisi fu fiorente territorio per la produzione delle olive. Nel 1522 fu costituita una società per la gestione di un mulino ad olio.
Nei tempi di pace gli abitanti sfruttavano il fossato difensivo
del castello piantumando gelsi e mori. Le foglie di queste piante venivano poi
vendute alla pubblica asta. Sempre in quest'epoca vennero sfruttate anche le
piante di vimini che sorgevano spontaneamente sulle rive del fiume Chiascio. Da
qui la plurisecolare tradizione dell'artigianato in vimini della zona.
©2011 Stefano Favero.