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STERPETO, CASTELLO, BORGO
a cura di Stefano Favero
La torre di Sterpeto rinascimentalizzata nella sua vetta. In basso: il borgo visto da un’altra angolatura silvestre.
In basso, il lato nord-ovest di Sterpeto.
In basso, a sinistra: nella corte un rustico portone rinascimentale in arco a tutto sesto; a destra: un contrafforte angolare del borgo.
Epoca:
XIII-XIV secolo.
Conservazione: buono.
Posizione: Sterpeto dista circa tre chilometri dal capoluogo Assisi, sulla collina più ad ovest, verso il fiume Chiascio.
Come arrivarci: da Assisi si deve percorrere la strada per Pianello. Dopo avere passato le frazioni di Tordibetto e Palazzo, al bivio di Santa Tecla si prosegue sulla destra. Poi si seguono le indicazioni per Sterpeto.
Come visitarlo: si lascia l'auto nel parcheggio antistante una delle due porte di accesso al castello e si entra a piedi.
Secondo documenti d'epoca, questo borgo fu murato solo in epoca successiva alla nascita del nucleo abitato. Esisteva in origine una villa, probabilmente di proprietà di un signore del luogo che aveva alle dipendenze i contadini del paese. Osservando la muratura, si nota infatti come essa abbia una ben definita funzione di collegamento fra quella preesistente ed i contrafforti di sostegno. Costruito con pietra arenaria e ciottoli prelevati dal Chiascio, corso d'acqua che scorre nelle vicinanze, il castello possiede due portali d'ingresso. Quello più antico dispone di un arco a tutto sesto, intorno al quale vi sono dei conci d'arenaria, e sopra una piccola torre. Entrandovi si segue un percorso a U che termina in una piazzetta. La seconda porta d'accesso al castello, molto più grande della prima, presenta un arco in arenaria e, al centro dello spazio della “corte”, vi è un pozzo.
Alcuni interventi di “ammodernamento” del castello furono eseguiti nel periodo rinascimentale nella zona signorile, costruita intorno alla torre colombaia. Alla datazione di questi interventi si può risalire grazie ad alcuni stemmi che rimandano al conte Guido Fiumi (1462) e a suo figlio Alessandro, vissuto tra la fine del quattordicesimo secolo e l'inizio del successivo.
Nel diciassettesimo secolo, in quest'area corrispondente all'antico nucleo del castello vengono aggiunti nuovi spazi abitativi per consentire a tutti i discendenti del conte di poter risiedere stabilmente. Poche tracce di cinta sono tuttora visibili percorrendo la parte esterna del perimetro castellare. Alcuni studiosi ritengono che ciò avvalori la tesi dell'esistenza di un anulare murario ancora più esterno, inglobante anche la chiesa e la piazza che la ospita.
Uno dei periodi più difficili per il castello di Sterpeto fu quello fra il 1438 ed il 1443. Il castello si trovò al centro di cruente lotte fra i partigiani papali e gli sforzeschi milanesi. Questi ultimi, dopo avere giurato fedeltà al papa, nel giugno 1438 occuparono Assisi provocando la reazione del condottiero perugino Niccolò Piccinino, assoldato dal pontefice Eugenio IV per rientrare in possesso delle terre occupate dagli Sforza. In pochi mesi il borgo subì devastazioni e furti, fino a quando intervenne Piccinino ad occupare l'area e consegnarla allo stipendiato napoletano Antonello Della Torre. Questi, però, dopo poche settimane, venne condannato a morte per avere cospirato in segreto con gli Sforza durante i combattimenti. Da questo periodo Sterpeto uscì in condizioni economiche esasperate, tanto che Assisi la esentò dal pagamento di dazi per alcuni anni.
©2013 Stefano Favero.