a cura di Laura Cannalire
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Pieve di Santa Giulia
La Pieve di Santa Giulia, chiamata anticamente Plebs de Montibus, secondo la tradizione è stata fondata da Matilde di Canossa. Si erge su una vetta che raggiunge i 935 metri, la cui altezza veniva sfruttata dalle campane della chiesa per avvisare i paesini più lontani di incombenti pericoli. Come quando nel 1643 le milizie del papa attaccarono i monti. I documenti affermano che la chiesetta intorno alla metà del XII secolo diventa pieve. L'aspetto attuale si deve alla ricostruzione avvenuta negli anni Cinquanta, in quanto durante la seconda guerra mondiale la pieve venne distrutta. Purtroppo dell'edificio originario non restano che tre capitelli e una parte di una base di una colonna a tre cimase. Alcune fotografie dell'epoca ci mostrano l'aspetto dell'antica pieve: la facciata a capanna, rifatta nel 1780, ne aveva accorciato la lunghezza, nella fronte era presente un occhio e nel fianco c'era un portale rettangolare. Accanto alla pieve c'era un campanile e gli archetti pensili circondavano l'abside mentre un leone si ergeva sulla facciata. La chiesa è stata ricostruita nelle forme che aveva in origine. L'interno è stato diviso in tre navate da due file di tre colonne ciascuna. Si possono ammirare i tre capitelli originari posti sulle colonne a sinistra senza il pulvino che li rende più massicci. L'artista della chiesa richiama i motivi presenti nella Pieve di
Rubbiano.
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