Sei in: Mondi medievali ® Finestra sul passato ® Terra di Bari. Bitonto e il suo territorio


FINESTRA SUL PASSATO:

Terra di Bari. Bitonto e il suo territorio

     a cura di Pasquale Fallacara


 

In alto, particolare della fattezza del litostrato Chiancarello. In basso, a sinistra, le linee rosse stanno ad indicare la linea della romana via basolata; a destra, fra l’erba è ancora evidente la via basolata.

 

    

   

Lungo l’antica via “Megra”, strada preclassica situata a un chilometro circa dal centro urbano di Bitonto, è saltato fuori un inedito “litostrato”. Inedito proprio nel senso della scoperta, che è effettivamente avvenuta in località Chiancarello durante una ricognizione effettuata in compagnia dello storico locale A. Castellano, a pochi metri del ciglio stradale.

Utilizzato probabilmente come “aia”, il selciato è posizionato su un piccolo pianoro che sta a picco sul vallone del “Tiflis” e che si trova collegato all’adiacente tratto di strada lastricata, che altro non è che un presumibile resto dell’antica via Megra. Trovandosi in mezzo ai numerosi reperti archeologici rinvenuti nelle vicinanze già nel 1976 dal prof. Francesco Paolo Palmieri, questo piccolo complesso in pietra testimonia la presenza sul posto di un notevole insediamento agreste di età preclassica e classica, dedicato alla coltivazione del grano.

Costituito da un grande blocco calcareo a base quadrangolare, il litostrato misura due metri circa di lato e presenta sulla superficie ondulata numerose striature verticali. Su tale spazio piano venivano adagiate a mazzi, fasci e covoni le spighe di grano raccolte durante la mietitura dei campi tutt’intorno, per essere vigorosamente battute da pesanti bastoni, oppure schiacciate da grandi pietre striate trascinate da buoi, così da liberarne i chicchi da reste e paglia. Successivamente, con l’aiuto di grandi pale di legno maneggiate da braccia esperte, il grano veniva lanciato in aria, e nel ricadere sull’aia lasciava nel vento la pula. Infine, veniva raccolto e stipato per l’ulteriore lavorazione e uso.

Attualmente il Litostrato Chiancarello, simile a quello presente a Siponto, anch’esso da prendersi come un tutt’uno con l’antico tratto di strada, da ritenersi romana in tutta probabilità, attende di essere degnamente studiato, sottoponendo un po’ tutta la zona ad adeguati saggi archeologici.

           

   

  

©2008 Pasquale Fallacara.

    


   torna su

indice

Home