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(...segue)
Continuiamo
di seguito la nostra disamina, attraverso un meccanismo di
domande e risposte, su alcuni concetti fondamentali
dell'Islam spesso male interpretati o distorti dalla stampa
occidentale, alla ricerca del vero significato di una
religione troppo spesso considerata semplicemente "fanatica"
ma che, in realtà, lo è molto meno di quanto si possa
presumere giudicandola (come fanno molti) senza neppure aver
letto il suo testo fondamentale.
Il concetto di Jihad, cioè di lotta violenta per imporre l'Islam, è connaturato nella fede musulmana?" Sì, lo è. Ma bisogna intendersi su cosa significhino i termini "jihad" ("lotta") e "mujahid" ("colui che compie la lotta") nel Corano.
Due citazioni basterebbero per spiegare il vero senso di
questi concetti:
1) «La migliore jihad [lotta] è (quella
che viene da) colui
che si sforza contro sé stesso per Allah, il Potente e il
Maestoso» [1];
Se ci addentriamo nell'utilizzo teologico del termine, è
possibile definire almeno tre livelli di jihad: personale,
verbale e fisica.
Tutt'altro! Non dobbiamo mai dimenticare che Maometto vedeva se stesso come prosecutore ed epuratore della tradizione giudeo-cristiana. In quest'ottica, e anche tenendo conto che i meccani sostenevano di essere discendenza di Abramo (Ibrahim, è facile notare come il Corano riprenda molti personaggi biblici, considerandoli come profeti e veda in Allah lo stesso Dio delle Scritture. In effetti, più che altro, Muhammad detestava quelli che riteneva avessero disobbedito alle Scritture, con le quali aveva certamente un ottimo grado di familiarità, forse per averlo letto personalmente (se, come appare dubbio, era alfabetizzato) o avendolo conosciuto attraverso il comune apprendimento per via orale, e rivolgeva la sua ira contro l'idolatria e tutto ciò che disonorava il Dio che aveva rivelato la Torah e i Vangeli ("Ingil"). Così, in una delle prime sure del Corano, troviamo «[Allah] Ha fatto scendere su di te il Libro con la verità, a conferma di ciò che era prima di esso. E fece scendere la Torâh e l'Ingîl in precedenza, come guida per le genti. E ha fatto scendere il Discrimine. In verità, a coloro che negano i segni di Allah, un duro castigo! Allah è potente e vendicatore» [10]. Particolarmente rispettato da Muhammad era Abramo (Ibrahim), che lui definiva un uomo retto e giusto («In verità Abramo fu un modello, obbediente ad Allah e sincero: egli non era affatto un politeista, era riconoscente ad Allah per i Suoi favori. Allah lo scelse, lo guidò sulla retta via. Gli abbiamo dato il bene in questa vita e nell'altra sarà certamente tra i giusti. Quindi ti rivelammo: “Segui con sincerità la religione di Abramo: egli non era affatto un associatore» [11]) e, soprattutto, capacedi soddisfare i comandamenti di Dio e per questo innalzato sopra tutti gli uomini («E Abramo!... Quando il suo Signore lo provò con i Suoi ordini ed egli li eseguì, [il Signore] disse: 'Farò di te un imâm per gli uomini'. 'E i miei discendenti?'. 'Il Mio patto, disse [Allah], non riguarda quelli che prevaricano'» [12]), ma tutto il Corano è pieno di riferimenti scritturali, con un grandissimo rispetto anche per Maria e Gesù. Per quanto riguarda Maria (a cui è completamente dedicata una sura, la diciannovesima), basterà ricordare qualche versetto tratto dalla Sura 3: «Zaccaria allora si rivolse al suo Signore e disse: 'O Signor mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza. In verità Tu sei Colui Che ascolta l'invocazione'”. Gli angeli lo chiamarono mentre stava ritto in preghiera nel Santuario: 'Allah ti annuncia Giovanni, che confermerà una parola di Allah, sarà un nobile, un casto, un profeta, uno dei devoti'. Disse: 'O mio Signore, come mai potrò avere un figlio? Già ho raggiunto la vecchiaia e mia moglie è sterile'. Disse: 'Così! Allah fa quel che vuole'. Signore, disse Zaccaria, dammi un segno.” “Il tuo segno, disse [il Signore], sarà che per tre giorni potrai parlare alla gente solo a segni. Ma ricorda molto il tuo Signore e glorificaLo, al mattino e alla sera.” E quando gli angeli dissero: 'In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo. O Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano'. Ti riveliamo cose del mondo invisibile, perché tu non eri con loro quando gettarono i loro calami per stabilire chi dovesse avere la custodia di Maria e non eri presente quando disputavano tra loro. Quando gli angeli dissero: 'O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente*: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini. Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti'. Ella disse: 'Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?'. Disse: 'È così che Allah crea ciò che vuole: "quando decide una cosa dice solo Sii', ed essa è. E Allah gli insegnerà il Libro e la saggezza, la Torâh e il Vangelo. E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: In verità, vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. E vi informo di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti!» [13]. Per quanto riguarda Gesù, invece, particolarmente significativo è un brano della sura 19: «[Ma Gesù] disse: 'In verità, sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l'orazione e la decima finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento, né miserabile. Pace su di me, il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita'. Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità della quale essi dubitano. Non si addice ad Allah prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando decide qualcosa dice: 'Sii!' ed essa è» [14]. Gli esempi di citazioni vetero e neo-testamentarie nel Corano potrebbero essere ancora moltissime. Ciò che conta è vedere come il Corano consideri Abramo, Mosè, Gesù e molti altri come messaggeri, profeti prima di Muhammad, messaggeri il cui insegnamento è stato a volte distorto, ma i cui seguaci meritano, naturalmente, un estremo rispetto e addirittura la protezione che si addice a tutti i "popoli del Libro". NOTE:
(1)
Haddith 1.
(2) Corano, 2:190. Tutte le citazioni del Corano in italiano sono tratte da H.R. Piccardo, Il Corano, Newton Compton 2009. (3) 25:52. (4) 49:15. (5) Sunan Al-Nasa'i , N. 4209. (6) M. Amir Ali, "Jihad explained; Brochure # 18", The Institute of Islamic Information and Education (http://www.irshad.org/islam/iiie/iiie_18.htm). (7) 2:218. (8) 22:39. (9) K. Armstrong, Muhammed: A biography of the Prophet", Harper 1993, pp. 114-115. (10) 3:3-4. (11) 16: 120-123. (12) 4:34. (13) 3:38-49. (14) 19:30-35. |
©2012 Lawrence M.F. Sudbury