LA MEMORIA DIMENTICATA |
a cura di Teresa Maria Rauzino |
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La copertina del saggio.
Non si può parlare di Ascoli Satriano, ridente cittadina della
Capitanata, senza pensare alla figura dello storico ascolano più conosciuto
nell’universo del sapere: Romolo Caggese.
Questi non ha certamente bisogno di presentazioni, tanto vasta è stata
la sua produzione bibliografica; tralasciando volutamente la sua biografia già nota al pubblico di lettori, ci sembra sia necessario
soffermarsi sul suo impegno costante che lo rese protagonista di tante
collaborazioni con le più prestigiose case editrici e riviste scientifiche, tra
queste si ricordano in special modo: la «Cambridge Medieval History», l’Enciclopedia
Treccani e la «Rivista Italiana di Sociologia».
Allievo durante gli anni del liceo di Francesco Carabellese, noto
studioso medievista, egli trasse
vantaggio dai suoi insegnamenti per poi far confluire i suoi interessi negli studi storico-giuridici.
L’influenza dei suoi maestri tra i quali figurano Alberto Del Vecchio,
docente di Diritto medievale presso
A tale riguardo significativa nel 1905 fu la pubblicazione del saggio riguardante le origini dei Comuni rurali
in Italia, sulla «Rivista Italiana di Sociologia».
Tale saggio è stato recentemente ripubblicato in una monografia, dal
Centro Culturale Polivalente di Ascoli Satriano, on
lo stesso titolo: Intorno alla Origine dei Comuni Rurali
in Italia (pp. 64, ill. b/n, Foggia 2005, s.i.p.), con prefazione del prof.
Raffaele Licinio, ordinario di Storia Medievale presso
Il lavoro, di sicuro interesse storiografico, scaturisce da un
precedente studio svolto in occasione della preparazione della tesi di laurea
avente per titolo: Un Comune libero alle porte di Firenze nel secolo XIII.
Studi e Ricerche, riguardante il
Comune di Prato ed il suo contado e pubblicata
nel
Secondo altri storici i Comuni erano sorti grazie ai diplomi ottoniani
che avrebbero favorito le condizioni ambientali tali da renderne possibile la
loro nascita; qualcun altro accennava alla presenza e al ruolo decisivo della signoria vescovile, tesi questa ritenuta la
più attendibile da Caggese.
Premesso che il periodo che ricopre l’arco temporale che va dal VII al X secolo non dispone di molte fonti
documentarie, ciò che è noto agli storici è che il sistema legislativo e
giurisdizionale di allora era piuttosto precario.
è
facile perciò saltare a
conclusioni aleatorie e poco dimostrabili, ma è anche vero che l’analisi di
Caggese chiarisce molti punti rimasti fino ad allora oscuri; spiegando il
funzionamento del sistema legislativo durante la signoria vescovile, l’Autore
giunge alla conclusione che essendo il Comune un organismo economico, ma
soprattutto un fenomeno sociale tra i più fecondi della storia italiana prima
delle origini del capitalismo moderno, a suo avviso è importante stabilire
l’analisi degli atteggiamenti dei gruppi sociali delle loro ragioni di vita
connesse alle entità dei loro interessi.
Il Comune rappresenta la prima forma di Stato in Italia, ed è
importante esaminare i caratteri, la struttura costituzionale, i suoi organi, le
sue funzioni; inoltre, essendo anche un fenomeno politico, bisogna ricercare che
cosa rappresenti in relazione alla politica imperiale ed ecclesiastica di quella
fase del
Medioevo. Tenendo conto anche della politica estera oltre all’economia rurale
ed urbana, l’Autore sostiene che, fino a quando non saranno esaminate a fondo
tali tematiche, la ricerca scientifica sulle origini dei Comuni rurali non
troverà mai una risposta esaustiva.
Dalla lettura di questa monografia, ci sembra che Caggese, più che dare
delle risposte in merito all’argomento, favorisca spunti per ulteriori domande, riteniamo che con questo intento abbia
voluto sensibilizzare gli animi degli storici e stimolarli allo svolgimento di
ulteriori e proficue indagini.
©2007 Lucia Lopriore