LA MEMORIA DIMENTICATA |
a cura di Teresa Maria Rauzino |
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In memoria di un intellettuale di grande profilo, scomparso improvvisamente il 27 maggio 2007.
La copertina di un volume di Stefano Capone.
Non si può parlare di Cultura senza pensare a Stefano Capone, venuto a mancare prematuramente il 27 maggio. Studioso di grande poliedricità professionale, si è distinto nel campo dello scibile del sapere, spaziando da argomenti inerenti la storia moderna, il teatro, lo sport.
Capone ha diretto numerosi spettacoli teatrali e collaborato con più
case editrici, ricoprendo al loro interno incarichi importanti.
è stato direttore della prestigiosa collana editoriale “Documenti,
Studi e Ricerche sul Regno di Napoli”, delle Edizioni del Rosone “Franco
Marasca” di Foggia. Si laureò nel
Negli anni compresi tra il 1987-96 Capone fu docente ordinario di
materie letterarie presso istituti superiori di secondo grado, ma la sua
passione era insegnare all’Università.
Tra le attività didattiche, svolte presso il Dipartimento di Filologia
Moderna dell'Università degli Studi di Napoli nel corso di Sociologia della
Letteratura, figurano nell’anno accademico 1985-86 la conduzione di un
seminario su “I teatri della
melocommedia” e nel 1986-87 su “La
melocommedia e l'opera buffa nella Napoli del '
Nel 1993 animò un ciclo di lezioni su “L'impresa teatrale della commedia per musica” presso il corso di
Storia della Critica Letteraria del Magistero di Arezzo (Dipartimento di
Letterature Moderne e Scienze dei Linguaggi).
Già nella sua tesi di dottorato aveva disquisito sull'opera comica napoletana, di cui fu un profondo conoscitore. Secondo Capone, questa forma poco conosciuta di spettacolo musicale e teatrale fu di fondamentale importanza nella storia della letteratura, della musica settecentesca e del melodramma ottocentesco. Le sue influenze hanno determinato varianti del gusto, del costume e del vivere, alimentando una maniera teatrale europea (l'opera buffa), il dramma giocoso goldoniano, il dramma per musica mozartiano e il mito della "scuola napoletana". La ricerca, basata sull'indagine diretta delle fonti primarie verbali e musicali (libretti e partiture) e su documenti d'archivio, ricostruisce la storia di un genere unico e realizzabile solo a Napoli in un preciso momento storico (l'avvento del viceregno austriaco). Il lavoro è diviso in 5 capitoli: I. Teorici e critici dell'opera comica. II. Teatro e musica a Napoli. III. I libretti. IV. I due poli: l'opera comica napoletana e il dramma giocoso veneziano. V. L'impresa d'opera: impresari, librettisti, cantanti e addetti ai lavori. L'analisi dei reperti archivistici e della storiografia tradizionale consente a Capone di ricostruire anche il percorso imprenditoriale dell'opera comica, di tracciare i profili dei suoi autori, impresari, musicisti, addetti ai lavori, di delineare il suo spirito di opera moderna e collettiva, di identificare il suo pubblico e di stabilirne i costi di gestione.
Copertine di altri volumi di Capone.
La ricerca: in questo mio intervento, mi sembra giusto ricordare Stefano Capone, personaggio “chiave” delle cultura non solo foggiana ma cosmopolita, con una breve recensione di tre delle sue opere più significative, dedicate al teatro e alla storia del Regno delle due Sicilie e della Rivoluzione partenopea del 1799.
1) - Bello, interessante e avvincente per tutti coloro i quali
desiderino cimentarsi nella conoscenza del teatro settecentesco il volume dal
titolo Piccinni e l’opera buffa, modelli
e varianti di un genere alla moda (pp. 229, ill., Edizioni del Rosone Franco
Marasca, Foggia 2002). Il testo, annoverato nella collana editoriale
“Euterpe” diretta da Pasquale Rinaldi, tratta con estrema puntualità un
tema che per lungo tempo ha rappresentato l’alternativa al solito argomento
proposto nelle rappresentazioni teatrali settecentesche.
«La
Cecchina - esordisce
l’Autore - è
un’opera che riflette il razionalismo del secolo, la trasparenza di un gusto,
la dimensione di una nuova e precisa sonorità. Nel 1760 il Settecento nobiliare
feudale cominciava a denunciare il suo declino, a favore di altri gruppi
sociali: la borghesia mercantile o intellettuale, il ceto medio dei togati».
La Cecchina del Piccinni
esordiva al Teatro delle Dame di Roma nel lontano
2) - Interessanti pagine di storia racchiude il volume dal titolo Le
nozze del principe, pubblicato da Capone nel 2002 per le Edizioni del Rosone “Franco Marasca”.
L’Autore, come afferma nella sua premessa, «ricostruisce le circostanze in cui furono realizzati una Cantata, alcuni
diari, suppliche e feste a Foggia, in occasione del matrimonio tra Francesco di
Borbone e Maria Clementina d’Austria celebrato il 25 giugno 1797. Letterati e
cortigiani, cuochi e musicisti organizzarono nella città della Dogana della
mena delle pecore, […] una serie di
festeggiamenti per celebrare queste nozze in un momento di gravi difficoltà per
la dinastia dei Borboni
[…]”».
Per un solo giorno Foggia fu
capitale e per tutto il periodo di permanenza dei sovrani nel capoluogo daunio,
furono celebrate feste, banchetti, intrattenimenti e quanto altro di consueto si
era soliti svolgere a Napoli. I piaceri dell’aristocrazia napoletana furono
adattati ad un ambiente che da secoli era ricettivo solo di regole ed usi propri
della cultura agreste e bucolica.
Il lavoro è impreziosito nell’Appendice del volume dalla trascrizione
di preziosi carteggi rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Foggia e nella
sezione di Lucera, riguardanti concessione di mutui, o dispacci e disposizioni
Reali, bandi, ed infine anche dalla trascrizione della Cantata bucolica dal
titolo “
3) - Prezioso e denso di interessanti notizie il volume dal titolo I
racconti della rivoluzione, Documenti per una storia del
In questo volume, Capone ricostruisce con puntuale precisione i moti
rivoluzionari proiettati nelle dinamiche dell’Università di provincia
tratteggiando gli eventi accaduti durante sei mesi di insorgenze, riportandone i
conflitti tra comunità e parti del popolo, commentati da vari testi e generi
del racconto. L’Autore chiarisce le dinamiche sociali e politiche del regno di
Napoli offrendo così ai lettori numerosi spunti di riflessione.
Storicamente il 1799 fu un anno che determinò grandi mutamenti nel
Regno di Napoli. Il giacobinismo già da tempo dilagava nella capitale
partenopea riscuotendo entusiastici consensi soprattutto tra gli aristocratici
napoletani che, facendo propri gli ideali di libertà e fratellanza dettati
dalla rivoluzione francese, cospirarono contro il sovrano borbonico,
costringendolo per ben due volte all’esilio ed, in seguito, a prendere
importanti decisioni che ebbero ripercussioni significative negli eventi storici
successivi a tale periodo. Ne sono un esempio: l’abolizione degli antichi
Sedili e l’istituzione del Supremo Tribunale Conservatore che raccoglieva
l’elenco dei nobili conservandone la memoria. Anche
La parte conclusiva del testo contiene la trascrizione di documenti
archivistici rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Foggia e presso la
sezione di Lucera.
LA
PRODUZIONE
Tra le più
importanti opere pubblicate da Capone ricordiamo: Li stravestimiente
affortunate: storia di un'opera proibita,
in «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli»,
Napoli, n.s. XIV (1983-84); I teatri
della melo commedia, Napoli 1986; La
struttura dell'impresa teatrale e la produzione buffa del Teatro dei Fiorentini:
da Nicola Serino a Berardino Bottone, in «Annali della Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli», n.s. XVII (1986-87); Pirandello dopo D'Annunzio, in Dittico pirandelliano,
Foggia 1989; I Conservatori nella
Napoli barocca, in AA. VV., Centri e periferie del Barocco,
Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1990; Esotismo,
Oriente e India nei libretti di opere in musica napoletane della seconda metà
del '
I CONVEGNI
Impegnato nelle attività di ricerca, Stefano Capone partecipò a vari
convegni nazionali e internazionali: nell’ottobre 1987 relazionò su I
Conservatori nella Napoli barocca al Convegno “Centri e periferie
del Barocco”; nel giugno 1988 disquisisce su Esotismo,
Oriente ed India nei libretti di opere in musica napoletane della seconda metà
del '
©2007 Lucia Lopriore