LA MEMORIA DIMENTICATA |
a cura di Teresa Maria Rauzino |
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La copertina del volume.
Negozi antichi ed insegne superstiti di Foggia: questo il titolo dato all’elegante libro corredato da Cd con ipertesto multimediale, della professoressa Maria Quintano Coluccelli.
Il
lavoro,
che scaturisce da una conversazione tenuta dalla stessa Autrice per
l’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia nel
maggio 2005, si inserisce nel ciclo di conferenze organizzate dal socio Carmine
de Leo in occasione del XV anniversario della fondazione dell’Associazione.
Il
tema affrontato dall’Autrice, rappresenta una sorta di novità per la
tipologia della ricerca. Nessuno prima di
Maria Quintano Coluccelli, infatti, ha mai scritto o conversato su questo
difficile argomento.
Parlare
della storia dei negozi foggiani con un excursus cronologico che parte
dalla loro fondazione alle innovazioni apportate nel corso degli anni e quanto
altro, ha dato vita al volume che è stato impreziosito dalla presenza
dell’ipertesto multimediale contenente immagini d’epoca dei negozi trattati,
con particolare riferimento alla storia personale dei proprietari e dei gestori
che si sono succeduti. Un valido apporto è stato fornito dal professor
Potito Coluccelli, marito dell’Autrice, che ha curato l’aspetto iconografico
della ricerca.
Sfogliare
le pagine di un album fotografico è sempre un’operazione che coinvolge
emotivamente: è una sorta di viaggio nel tempo, una ricerca del tempo perduto.
Grazie all’impegno di
Maria Quintano Coluccelli che, attraverso l’acquisizione di 388 immagini
disposte su 164 diapositive di arredi dei negozi, architetture, immagini
prospettiche di Foggia antica faticosamente raccolte e studiate con pazienza
certosina, ha riordinato il materiale sulla base di dati certi forniti dagli
stessi proprietari dei negozi o dai loro discendenti, un altro tassello è stato
aggiunto alla storia della nostra città poiché, grazie a questa ricerca, oggi
si conosce anche la storia dei negozi antichi di Foggia e delle relative insegne
superstiti.
Paragonare le stesse tipologie architettoniche, come ad esempio quelle messe a confronto tra le farmacie o le gioiellerie, lo studio degli arredi e degli stessi accessori che da tempo immemorabile corredavano l’esercizio commerciale, non è certamente stata un’impresa da poco. La difficoltà della ricerca che emerge in assenza di fonti documentarie, sostituite egregiamente dalle fonti alternative ovvero da quelle orali, testimonia un impegno gravoso cui l’Autrice ha dovuto far fronte.
Non mancano nel testo anche i riferimenti alle insegne più disparate che, fin dai tempi più remoti, richiamavano l’attenzione dei clienti. Interessante è la raccolta fotografica relativa alle insegne a stucco, di cui una tra le più antiche è stata asportata definitivamente durante un lavoro di restauro dell’immobile in corso Vittorio Emanuele. Insegne che da sempre avevano dato lustro alla città proprio con l’innumerevole presenza degli esercizi commerciali, a testimonianza di un passato di tradizioni e di memorie che ancora oggi rievoca nostalgici ricordi tra i più anziani. Tradizioni e memorie di un passato remoto o prossimo che non ritroveremo più.
Lo scorrere delle immagini proietta il lettore in un periodo storico che molti giovani avrebbero voluto vivere, ricco di emozioni e di curiosità… tra queste, ad esempio, non mancano aneddoti relativi all’arte pasticciera importata dalla Sicilia dal signor Giovanni De Stefano, che essendosi temporaneamente trasferito in questa bella regione del Sud, acquistò alcune pubblicazioni sull’argomento, mettendo poi in atto quanto vi aveva appreso.
Le tradizioni culinarie di un tempo messe a confronto con le realtà della nostra vita quotidiana, sempre più frenetica… sempre meno attenta alle tradizioni… già!… Non c’è tempo per quelle… oggi si corre sempre… il tramezzino sostituisce il caldo pasto di una volta, quando la famiglia si riuniva a tavola per conversare… i tempi sono cambiati e così anche gli esercizi commerciali si sono adeguati alle nuove esigenze dei consumatori… le osterie sono state sostituite dai fast food…e dai più anonimi pub; la gioielleria ubicata in corso Vittorio Emanuele cambia gestione per lasciare spazio al negozio di abbigliamento… la farmacia di piazza Cattedrale dopo sessant’anni di attività viene trasferita dal proprietario in via Manzoni. Peccato! Tantissime sono, inoltre, le notizie fornite sui personaggi protagonisti della ricerca: i proprietari o i gestori dei negozi. Foto d’epoca, ritratti, ricordi rinvenuti in un vero e proprio “museo familiare” messo, per l’occasione, a disposizione dell’Autrice dagli stessi proprietari dei negozi o dai loro eredi.
Un libro ricco di emozioni e di ricordi… per un pubblico di lettori attento e sensibile alla storia della nostra città. Per l’Associazione Amici del Museo Civico di Foggia tutto ciò rappresenta un’ennesima conferma che l’impegno profuso da quanti si dedicano al volontariato culturale non resterà vano.
©2007 Lucia Lopriore