LA MEMORIA DIMENTICATA |
a cura di Teresa Maria Rauzino |
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La copertina del volume.
Interessante ed originale per la città di Roseto Valfortore il volume
dal titolo Roseto Valfortore dal documento
alla storia, Foggia 2007 (pp. 199, ill. b/n, Edizioni del Rosone, Foggia),
scritto dal prof. Alfonso Rainone con la collaborazione degli alunni della
classe III D della scuola secondaria di primo grado della sezione associata di
Roseto Valfortore facente capo all’Istituto “Paolo Roseti” di Biccari,
patrocinato dal Comune di Roseto Valfortore, dall’Istituto Bancario San Paolo
Banco di Napoli, filiale di Roseto, dalla ditta Fortore e Sviluppo - Fortore
energia, e dalla stessa scuola della quale sono allievi i ragazzi.
L’originalità della ricerca consiste nel fatto che il prof. Rainone
ha, a pieno titolo, adottato il metodo storiografico dello studio e
dell’apprendimento della storia attraverso la consultazione dei documenti
d’archivio.
Introdurre la ricerca storico-documentaria nella scuola non è cosa da
poco. Ma, sicuramente, non deve essere stata cosa semplice per il professore ed
i suoi giovanissimi allievi alla prima esperienza, interpretare, trascrivere,
studiare ed apprendere il contenuto dei documenti esaminati; carte, spesso
nemmeno inventariate, che rimarrebbero sconosciute se non fossero riportate alla
luce dagli studiosi con spirito di dedizione ed abnegazione.
Il lavoro che racchiude anche la riproduzione iconografica del Catasto
Onciario di Roseto Valfortore risalente al 1741, documento tratto dalle fonti
dell’Archivio di Stato di Napoli, verte anche sullo studio e l’analisi delle
fonti alternative quali epigrafi, lettere olografe ecc., ma anche dall’analisi
dei documenti custoditi presso altri archivi quali la sezione dell’Archivio di
Stato di Lucera, l’Archivio Parrocchiale di Roseto e l’Archivio Diocesano di
Bovino. Uno studio a carattere scientifico e sistematico che racchiude gran
parte della storia del piccolo centro del Subappennino Dauno tra Settecento ed
Ottocento.
La bravura dei ragazzi poi, è stata quella di essere riusciti ad
apprendere la metodologia di studio e a superare le difficoltà incontrate, come
ad esempio il linguaggio e le espressioni desuete, tipiche di un idioma
tramontato nel quale è proiettato il piccolo centro urbano.
Frutto di un’esperienza nuova per la scolaresca, il volume riporta
alla luce uno spaccato di vita che riemerge come d’incanto grazie
all’impegno ed all’abile guida del docente di Lettere.
«Il progetto si è svolto in ore extracurriculari, andando tuttavia ad
intrecciarsi in modo unitario per gli approfondimenti sia alle attività
curricolari di italiano e storia, che di quelle opzionali facoltative di
conosciamo il territorio, percorsi di lettura e latino […]»,
è quanto afferma il prof. Rainone nella sua Introduzione spiegando ai
lettori la metodologia applicata.
Già da qualche tempo nella scuola è stato introdotto il laboratorio di
didattica della storia che, in collaborazione con gli archivi pubblici e
privati, si pone come obiettivo l’insegnamento della microstoria attraverso la
consultazione delle fonti archivistiche, perché la storia si può conoscere
soprattutto dai documenti. Ma, come diceva Marc Bloch, le fonti devono essere
esaminate attraverso varie direttrici prestando attenzione ai falsi storici che
alterano la verità travisando le notizie. Il compito dello “storico” è
quello di saper selezionare, compulsando i documenti, la verità dalla
“fantasia” che trasforma la storia in leggenda.
L’attenzione, pertanto, deve essere rivolta a tale selezione in
primis, poi viene la narrazione delle vicende attraverso lo studio dei fatti
e dei relativi personaggi.
Nel volume in questione, è stato fatto proprio questo lavoro: selezione
delle fonti, analisi delle stesse, ed infine, narrazione delle vicende più
importanti con la possibilità di avere i documenti sottomano senza che i
lettori debbano recarsi negli archivi.
Tra i rosetani famosi emerge il personaggio di mons. Francesco Saverio
Farace, del quale si traccia oltre al profilo biografico, anche i tratti
salienti della sua vita attraverso lo studio di atti notarili, epigrafi ecc.
Il dovizioso apparato iconografico completa il testo che, per il piccolo
centro rosetano, resta una pietra miliare nel corollario della bibliografia
locale.
è senz’altro questo un libro che non deve mancare nelle case dei
cultori e non solo, un libro utile a tutti coloro che vogliano cominciare a
ricercare per scoprire le loro “radici culturali”, perché, come spesso si
dice, non si può vivere il presente senza conoscere il passato.
©2008 Lucia Lopriore