LA MEMORIA DIMENTICATA |
a cura di Teresa Maria Rauzino |
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La copertina del volume.
Sulla scia del libro pubblicato nel 2004 da Marcello Ariano che parlava della tranvia di Torremaggire raccontando, in piena era futuristica, le vicende legate alla nascita ed allo sviluppo della rete tranviaria della cittadina dauna, in un volume fresco di stampa, viene oggi riproposto il tema dei trasporti ferroviari da due specialisti del settore: il geologo Salvo Bordonaro e l’architetto Bruno Pizzolante.
I due tecnici, amanti della ricerca storica con particolare riguardo al settore tecnico-sicentifico, con questa ultima fatica dal titolo La Ferrovia garganica, edita per i tipi di Claudio Grenzi Editore (pp. 151, Appendice, ill. b/n e colori, Foggia 2006, s.i.p.), realizzata per celebrare il 75° anno dalla fondazione della Ferrovia garganica, frutto di anni di ricerca, hanno ripercorso una tappa indicativa di un progresso che, per molti versi, ha apportato cambiamenti importanti al sistema dei trasporti garganici.
Da quando è stata costruita la ferrovia del Gargano il treno è stato il mezzo di locomozione più usato da turisti e residenti per gli spostamenti lungo le coste. La ferrovia garganica ha segnato un’epoca di nuovi contatti sociali, culturali ed economici rendendosi interprete delle nuove esigenze di mobilità della popolazione della zona, e non solo. Essa ha rappresentato il punto di contatto con le realtà degli altri centri urbani agevolando le relazioni sociali così com’è evidenziato in quarta di copertina che recita:
«[…] Dagli ordinati vigneti del Tavoliere alla lussureggiante baia di Calenella, passando per le balze erte del Gargano occidentale, per le scenografiche trincee e gallerie scavate a fatica nella roccia, per gli interminabili rettilinei immersi negli uliveti della piana di Carpino, immergendosi infine nel fresco della pineta Marzini, non senza aver più volte salutato le assolate spiagge dell’Adriatico e i bianchi paesi arroccati sulle alture.
Poco meno di ottanta chilometri di spettacolo ferroviario per la prima concessa in Italia nata in pieno Ventennio già con trazione elettrica, che da tre quarti di secolo effettua il suo servizio forse un po’ in sordina, attendendo oggi una valorizzazione che le deriverà da alcune iniziative di modernizzazione della linea, degli impianti e del materiale rotabile. […]».
Documenti riguardanti la posa della prima pietra.
La ricerca, svolta sulla base di documenti d’archivio e di notizie tratte dalle stampe d’epoca, dimostra la capacità degli Autori di saper affrontare argomenti di sicuro interesse storiografico.
Non mancano notizie su personaggi di spicco che hanno giocato un ruolo determinante nel territorio di Capitanata per la loro competenza professionale, o figure di rilievo del vissuto quotidiano; nomi ricorrenti che hanno fatto la storia della ferrovia garganica e che resteranno per sempre legati ad essa entrando a far parte del corollario di presenze umane o di “Risorse”, come si direbbe oggi, che, con il frutto del lavoro quotidiano, hanno contribuito all’incremento della rete ferroviaria che oggi serve un bacino di utenza stimabile in circa 135.000 persone. Quota che tende a raddoppiare durante il periodo estivo per l’elevata affluenza di turisti.
Tale tratta è identificabile geograficamente con la fascia settentrionale del promontorio del Gargano, estesa da San Severo a Vieste e, grazie ad un servizio di autolinee interconnesso con la ferrovia consente un’organizzazione impeccabile.
Dalle pagine interne del volume.
Più
volte, per un rilancio del servizio, è stato incrementato il parco dei rotabili,
primo passo per aumentare le corse ferroviarie puntando ad offrire maggiore
sicurezza e più comfort. Così dal lontano 1869, anno a cui risale il primo
progetto ferroviario a firma di Antonio Maria Lombardi, ad oggi, molte cose sono
cambiate e, con le Ferrovie dello Stato sempre più in crisi, la ferrovia
garganica punta ad una maggiore
stabilità aziendale in vista anche dell’incremento del flusso migratorio e
turistico che, oggi più di ieri, punta ai massimi livelli qualitativi; è
questa un’azienda sempre più in espansione, con certezze che la rendono
competitiva sul mercato dei trasporti interregionali.
Nel volume non mancano racconti ed aneddoti di un vissuto quotidiano che coinvolge emotivamente il lettore facendo scorgere, attraverso lo scorrere lento delle pagine, quella vena di ironia propria delle popolazioni garganiche, abituate a vivere tout-court le tradizioni e le memorie di un passato remoto o di un futuro prossimo che ancora oggi coinvolge. Si scorge così, il lento trascorrere del tempo che non lascia spazio ad altro che ai ricordi… ricordi che a volte sfuggono impalpabili ma che si ritrovano nelle immagini d’epoca, che con le planimetrie e i documenti di vario genere rendono il testo unico nel suo genere.
©2007 Lucia Lopriore