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MEDIOEVO E MEDICINA |
a cura di Raimondo G. Russo |
Premessa - 1. Alcuni cenni storici - 2. La medicina barbarica - 3. La CHIESA E LA MAgia - 4. La medicina e la chirurgia - 5. LE EPIDEMIE - 6. APPROFONDIMENTI E CURIOSITà |
A Montecassino Flavio Magno Aurelio Cassiodoro incoraggiò i monaci allo studio della medicina e all’insegnamento delle erbe e dei medicamenti. Riprese lo studio e la diffusione di Ippocrate, Galeno, e altri: diede un forte sostegno e sviluppo all’educazione medica.
Cassiodoro
nacque a Squillace (Catanzaro) nel 490 circa, figlio di un |
Fu
autore della Historia Gothica, e di
una raccolta di lettere e documenti (Variae),
in dodici volumi, divenuta
Una
più ampia influenza nel Medioevo ebbero le sue Institutiones
Divinarum et Saecularium Litterarum, introduzione allo studio delle
Scritture e delle arti liberali. All'età di 92 anni, ad uso dei monaci che
trascrivevano i
San Bernardo
Abbazia di Montecassino, pianta |
1098: Venne fondato da san Roberto abate a Citeaux, l'Ordine Cistercense, quale emanazione dell’ordine benedettino. San Bernardo ne stimolò soprattutto la componente assistenziale.
Nel XII secolo aumentò l'opposizione alle attività extraconventuali dei medici-monaci, e tale posizione venne sancita a più riprese dalle massime autorità ecclesiastiche.
Papa Innocenzo II (1130-1143), in tre concili, fece vietare ai monaci l'esercizio della medicina intesa come fonte di profitti materiali. Di qui derivò l'osservanza strettamente letterale della Regola Benedettina propugnata dai Cistercensi: di qui derivarono compiti e nuovi indirizzi all'assistenza dei malati svolta nei conventi.
Proibizion |
|
1131 -
Concilio
di Reims |
Innocenzo II proibisce che canonici e monaci studino medicina a scopo di lucro |
1157 - Capitolo generale dei Cistercensi |
Proibizione dell’esercizio esterno |
1163 - Concilio di Tours |
Proibizione che i religiosi “escano” per studiare medicina |
1195
- Concilio di Montpellier |
Proibizione dello studio della medicina |
1212 - Concilio di Parigi |
Minaccia di scomunica per i religiosi che, trovandosi fuori per l’esercizio della medicina, entro due mesi non rientrino nel convento |
1215 – Concilio Laterano |
Ecclesia
abhorret a sanguine: proibizione della pratica della chirurgia |
Le infermerie monastiche raggiunsero talvolta
ragguardevoli dimensioni. Gli statuti dei monasteri cistercensi ricordano
spesso l'infermeria riservata ai poveri, infirmarium
pauperum; inoltre i conventi erano spesso forniti di appositi edifici per
l'isolamento e la cura dei lebbrosi e degli appestati.
I medici-monaci potevano uscire dal convento
soltanto per curare gli ammalati che si trovavano nelle immediate vicinanze,
ed era loro vietato il pernottamento fuori sede.
Il lupo quale monaco medievale
Particolare |
Il medico cistercense Giovanni da Toledo (m. 1275), astrologo e negromante, divenne vescovo di Curia. Originario probabilmente dall'Inghilterra ed allievo delle scuole mediche spagnole, Giovanni fu nominato archiatra di papa Innocenzo IV (1243-1254). Della sua attività letteraria ci è giunto il Liber de conservanda sanitate, un trattato igienico che ebbe grande successo e diffusione. In effetti i vescovi facevano ricorso ai monaci Cistercensi per avere, nei loro ospedali diocesani, degli esperti nell'arte sanitaria.
Ferri chirurgici ritrovati fra le rovine del monastero cistercense di Öm (Danimarca), a. 1172. .
Lupo – Der Naturen Bloeme. Flanders; circa 1350 |
Gli ospedali annessi alle abbazie Cistercensi venivano fondati allo scopo di nutrire i poveri, come si praticava nel monastero di Valle S. Egidio di Buch.
La sede di monasteri ed abbazie fu spesso scelta nei luoghi paludosi nelle zone infestate dalla malaria. Ai monaci veniva richiesta la presenza in tali luoghi, anche a costo della loro morte.
La
medicina monastica basava la “speranza della guarigione” sulla
misericordia di Dio e l'azione dei semplici.
Il monachus infirmarius svolgeva queste funzioni, a somiglianza, si potrebbe pensare, di un farmacologo, un medico ed un farmacista. Costui infatti preparava le medicine e curava ad un tempo i monaci malati, i pellegrini, i vecchi ed i poveri in genere.
Nella
seconda metà dell'XI secolo, Costantino
Africano, monaco del monastero di Montecassino, iniziò la
traduzione in latino dei testi arabi d'argomento medico.
Originario di Cartagine (circa 1015), si recò a Babilonia e qui studiò scienza magica (mathematica), astronomia, negromanzia e scienza della natura (physica) dei Caldei, dei Persiani, dei Saraceni. Studiò in India, in Etiopia, in Egitto e poi a Salerno, prima di recarsi al monastero di Montecassino e farsi monaco. Tradusse moltissimi testi da diverse lingue. Tra questi, di argomento medico: Pantegni ("Tutta l'arte"), del medico Ali ibn l'Abbas al-Magusi, di origine persiana, in cui espose ciò che il medico deve sapere; Practica, in cui scrisse come il medico conserva la salute e cura la malattia; Diaeta ciborum; Librum febrium; De urina; De interioribus membris; De coitu; Antidotarium; De simplici medicamine; De Gynaecia; De pulsibus; Prognostica; De experimentis; Glossae herbarum et specierum; Chirurgia; De medicamine oculorum.
Reynard and the Rooster 1194-1219. Dal Roman de Renart di Pierre de Saint-Cloud |
Si
ritirò nel convento di sant’Agata di Aversa e poi a Montecasssino,
ove morì nel 1087 circa. Le traduzioni |
©2004 Raimondo G. Russo