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           MEDIOEVO FILATELICO

    a cura di Ruggero Gormelli


I CASTELLI NEI FRANCOBOLLI

ITALIA: la Campania

pag. 11

   

 

Il Castello di Castellammare di Stabia.

In uno degli scorci più suggestivi offerti dal territorio stabiese, incastonato ai piedi del Faito a circa 100 metri di altitudine dal livello del mare, nel tratto di strada Panoramica ove confluiscono l'antica salita Visanola e strada Fratte, giganteggia, in posizione dominante sull'intera città il celeberrimo Castello medievale.

Di antichissima nobile origine, questo castello ha subito nei secoli diverse trasformazioni strutturali (messe in opera per soddisfare le esigenze difensive del territorio), per cui oggi resta ben poco del suo aspetto originario.

Per i suddetti motivi, dalla sola documentazione storica (vecchi manoscritti d'epoca) riesce difficile definire con certezza il periodo della sua fondazione. Nel corso dei secoli, diversi illustri storici, nell'intento di arricchire l'oggettiva penuria di informazioni, hanno formulato le proprie teorie (frutto di anni di studio), nelle quali, alla luce delle più recenti scoperte storiche, è possibile riscontrare varie inesattezze.

Tra le diverse teorie fino ad oggi avanzate, vanno menzionate le ricostruzioni storiche del Parisi e del Milante, nelle quali entrambi gli autori, asseriscono che il castello fu fatto costruire per volere di Carlo I d'Angiò (1266-1285), da ciò si spiega l'erronea definizione "Castello angioino", ormai di uso comune.

Altri storici anticipano il periodo di costruzione del castello, sostenendo che tale opera fu eretta da Federico II di Svevia (1197-1250), ma anche questa teoria apparentemente valida, può essere agevolmente scartata, se si tiene conto che nello Statuto svevo sulla riparazione dei castelli del Regno di Sicilia risulta citato nell'elenco dei Castra (castelli) da riparare anche il nostro "Castrum Maris de Surrento" (in tal epoca così denominato), per cui è logico desumere che tale manutenzione fosse destinata ad un castello già esistente, bisognoso di restauro. A conferma di quanto esposto, in un documento contenuto nel "Codice diplomatico amalfitano" risalente al 15 Novembre 1086, il nostro castello è citato con dicitura "Castello da Mare".

Quest'ultima teoria è rafforzata dagli studi del Cortese, pubblicati nel 1928 (Il Ducato di Sorrento e Stabia ed il suo territorium), in cui è avanzata l'ipotesi che il nostro castello sia stato edificato per volere del Duca di Sorrento, con il chiaro intento di fortificare i confini del proprio Ducato. Successivamente il "Castello del Duca", fu restaurato e rinforzato, dapprima da Federico II, poi da Carlo I d'Angiò e dal suo antagonista Alfonso I d'Aragona, autore quest'ultimo anche della "Torre Alfonsina" (un tempo in riva al mare dell'attuale spiaggia di Pozzano), che da lui trasse nome. In tempi a noi più recenti (secolo XVIII), non essendo più necessario ad espletare il suo primitivo uso difensivo, il Castello finì per essere abbandonato a se stesso, sino a divenire un caratteristico rudere, che per l'aspetto di vecchio maniero diroccato, fu soggetto ispiratore di artisti del calibro di: Duclère, Pinelli, Gigante, Gaeta e molti altri artisti anche contemporanei.

Un'opera recente, di effettivo valore, ispirata al Castello, è sicuramente il disegno fatto nel 1977 dal Maestro stabiese Lelio Amedeo Cerchiari, che vi proponiamo nell'ovale qui sotto …  

 

 

   

    

©2005 Ruggero Gormelli

  


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