Il
Castello di Castellammare di Stabia.
In
uno degli scorci più suggestivi offerti dal territorio stabiese,
incastonato ai piedi del Faito
a circa 100 metri di altitudine dal livello del mare, nel tratto di
strada Panoramica ove confluiscono l'antica salita Visanola e strada
Fratte, giganteggia, in posizione dominante sull'intera città il
celeberrimo Castello medievale.
Di
antichissima nobile origine, questo castello ha subito nei secoli
diverse trasformazioni strutturali (messe in opera per soddisfare le
esigenze difensive del territorio), per cui oggi resta ben poco del
suo aspetto originario.
Per
i suddetti motivi, dalla sola documentazione storica (vecchi
manoscritti d'epoca) riesce difficile definire con certezza il periodo
della sua fondazione. Nel corso dei secoli, diversi illustri
storici, nell'intento di arricchire l'oggettiva penuria di
informazioni, hanno formulato le proprie teorie (frutto di anni di
studio), nelle quali, alla luce delle più recenti scoperte storiche,
è possibile riscontrare varie inesattezze.
Tra
le diverse teorie fino ad oggi avanzate, vanno menzionate le
ricostruzioni storiche del Parisi e del Milante, nelle quali entrambi
gli autori, asseriscono che il castello fu fatto costruire per volere
di Carlo I d'Angiò
(1266-1285), da ciò si spiega l'erronea definizione "Castello
angioino", ormai di uso comune.
Altri
storici anticipano il periodo di costruzione del castello, sostenendo
che tale opera fu eretta da Federico II di
Svevia (1197-1250), ma anche questa teoria apparentemente
valida, può essere agevolmente scartata, se si tiene conto che nello Statuto
svevo sulla riparazione dei
castelli del Regno di Sicilia risulta citato nell'elenco
dei Castra (castelli)
da riparare anche il nostro "Castrum
Maris de Surrento" (in tal epoca così
denominato), per cui è logico desumere che tale manutenzione fosse
destinata ad un castello già esistente, bisognoso di restauro. A
conferma di quanto esposto, in un documento contenuto nel "Codice
diplomatico amalfitano"
risalente al 15 Novembre 1086,
il nostro castello è citato con dicitura "Castello
da Mare".
Quest'ultima
teoria è rafforzata dagli studi del Cortese, pubblicati nel 1928 (Il
Ducato di Sorrento e Stabia ed il suo territorium), in cui è avanzata
l'ipotesi che il nostro castello sia stato edificato per volere del Duca
di Sorrento, con il chiaro intento di fortificare i confini
del proprio Ducato. Successivamente il "Castello
del Duca", fu restaurato e rinforzato, dapprima da
Federico II, poi da Carlo I d'Angiò e dal suo antagonista Alfonso I
d'Aragona, autore quest'ultimo anche della "Torre
Alfonsina" (un tempo in riva al mare dell'attuale
spiaggia di Pozzano), che da lui trasse nome. In tempi a noi più
recenti (secolo XVIII), non
essendo più necessario ad espletare il suo primitivo uso difensivo,
il Castello finì per essere
abbandonato a se stesso, sino a divenire un caratteristico rudere, che
per l'aspetto di vecchio maniero
diroccato, fu soggetto ispiratore di artisti del calibro di: Duclère,
Pinelli, Gigante, Gaeta e molti altri artisti anche contemporanei.
Un'opera
recente, di effettivo valore, ispirata al Castello,
è sicuramente il disegno fatto nel 1977 dal Maestro stabiese Lelio
Amedeo Cerchiari, che vi proponiamo nell'ovale qui
sotto …
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