Le
grandi serie di Posta Ordinaria e la loro funzione storica
nell’Italia repubblicana.
Oltre
alla loro precipua funzione di “colonna
portante” del sistema postale, che abbiamo già
precedentemente illustrato, le grandi serie di Posta
Ordinaria hanno sempre offerto la possibilità alla
Nazione che le emette ( e, sia chiaro, ciò non vale solo per
l’Italia …) uno spunto insieme storico
e politico.
Vorremmo
essere chiari in proposito, per evitare equivoci e malintesi :
il
francobollo dà sempre un “messaggio”;
e la sua capillare diffusione, in milioni di pezzi, è sempre
stata, specie nel passato quando le forme di comunicazione non
erano molteplici, variegate ed alla portata di tutti come
invece oggidì , formidabile “arma
di propaganda” per la Nazione stessa e per il suo
Governo. Casomai, il “distinguo”
va fatto sull’uso, più o meno tendenzioso, che se ne poteva
fare, e che in alcuni casi se ne è fatto …
Venendo
più propriamente all’Italia,
abbiamo già indirettamente visto uno di questi casi, che
all’amico lettore più attento non sarà certamente sfuggito
… ci stiamo riferendo alle tre serie della “Milizia”,
ove, la ripetizione ossessiva dei medesimi soggetti nelle
successive emissioni ed anche in quelle dedicate alle Colonie
(noi abbiamo infatti visto solo i francobolli di Castel
Sant’Angelo in Roma, perché questo è l’oggetto
della nostra rubrica, ma ogni serie era composta da quattro
francobolli sempre a tema “Antica
Roma”), altro non era che un continuo e nemmeno
velato “bombardamento
propagandistico” sulle coscienze, per
l’affermazione dei successi del Regime e sul “futuro
millenario” …
Anche
la neonata Repubblica Italiana
utilizza questa “arma di propaganda”, sebbene con altri
– ben diversi – scopi
rispetto al passato. …Ma perché proprio i francobolli ??
La
risposta è immediatamente comprensibile. Il francobollo è un
mezzo :
-
… semplice
ed economico (Lo Stato deve comunque fornire
francobolli per l’attività postale e quindi non è
necessario stanziare fondi appositi specifici per
l’informazione e la propaganda).
-
… capillare
(Tutti, prima o poi, hanno bisogno di un francobollo …)
-
… memorizzabile
(chi, anche il più distratto, non ricorda un francobollo dei
“Castelli” o, per restare
ad oggi, de “La donna nell’Arte”
? Magari non si sa che la serie si chiama proprio così, ma
“quel francobollo” … – prima da “£.
800”, e poi
da “£.
800 e €. 0,41”, e poi ancora da soli “€.
0,41” ed oggi da “€.
0,45” – con su una “faccia
di donna”, veramente c’è ancora qualcuno che non
l’ha mai usato e non se lo ricorda ?? ).
-
… diffusissimo
(Eh, arriva proprio dappertutto! Dove c’è chi scrive una
lettera e dove c’è chi riceve una lettera, lì c’è anche
un francobollo … Dite la verità, qualcuno di voi non ha
pensato a chi “riceve”,
vero ?! E così, il francobollo ha due funzioni di messaggio;
infatti prima “parte”, ma
poi “arriva”, pure … e
nel frattempo “passa”,
anche … - eh sì, perché c’è il tabaccaio che li vende,
e l’ufficio postale che li timbra, e il portinaio e
l’impiegato della ditta che distribuiscono la posta, ecc.
ecc. … Credeteci: di più potente del francobollo, come “pubblicità”
c’è solo, forse, la televisione … oggi!).
E
ce ne sarebbero ancora tanti altri, di motivi altrettanto
validi …
E
allora, perché l’Italia
Repubblicana, Paese sì
sconfitto, ma – non
dimentichiamo – anche “aggressore”,
non avrebbe dovuto servirsi dei francobolli per propagandarsi
?
Vediamo
qui di seguito, brevemente, come lo fece … |