Fulvio Delle Donne (Napoli, 1968) si occupa di filologia
mediolatina. Oltre a numerosi saggi su riviste («Bollettino di Studi Latini», «Filologia Mediolatina», «Italia Medioevale e Umanistica», «Studi Medievali», «Studi Storici»,
etc.) e voci per il Dizionario Biografico degli Italiani e per
l'Enciclopedia Federiciana (Istituto dell'Enciclopedia Italiana “G.
Treccani”), ha pubblicato i seguenti volumi:
Città e Monarchia nel Regno svevo di Sicilia. L'Itinerario di Federico II di anonimo
pugliese, Salerno, Carlone editore, 1998;
Politica e letteratura nel mezzogiorno medievale. La cronachistica dei secoli
XII-XV, Salerno, Carlone editore, 2001;
Nicola da Rocca, Epistolae, ed. critica e
introduz., Edizione Nazionale dei Testi Mediolatini 9, Firenze, SISMEL-Certosa del
Galluzzo, 2003; La silloge epistolare del ms. 8567 della Bibl.
Nat. di Parigi, edizione critica e introduzione, in corso di stampa per l'Edizione Nazionale dei Testi
Mediolatini, Firenze; Angelus de Grassis, Oratio Panigerica dicta domino Alfonso. Letteratura elogiativa e ricezione dei Panegyrici Latini nella Napoli del
1443, ed. critica, introd. e commento, in corso di stampa.
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NEL
SITO:
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Il
Codice di Innsbruck
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Federico
II, il padre che ci siamo scelti
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Federico
II e la Puglia, confronto senza suggestioni
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Federico
II
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Federico
II, La nascita di una nazione
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Federico
II, una fortuna conquistata
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Federico
II e l'Islam
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FULVIO
DELLE DONNE |
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Il potere e la sua legittimazione.
Letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia
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Testis Temporum, Fonti e Studi sul Medioevo dell'Italia Centrale e Meridionale,
2,
Arce (FR) , Nuovi Segnali,
2005 |
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Intorno alla figura dell'imperatore Federico II di Svevia (1194-1250) si sono sedimentate tante e tali leggende, da renderne quasi del tutto indistinguibili i tratti reali e autentici. Già al momento della sua nascita fu salutato come l'apportatore dell'età dell'oro, di quella felice età, agli albori del mondo, in cui uomini e animali potevano vivere liberamente senza temersi a vicenda e senza fatica. Poi venne identificato con l'Imperatore messianico della fine dei tempi e con l'Anticristo; fu scomunicato e venne acclamato come il liberatore della cristianità; fu accusato di aver pronunciato immonde bestemmie e fu celebrato come il nuovo David liberatore del Santo Sepolcro. Dunque, la sua fisionomia storica si è persa e confusa entro le linee evanescenti di una mitizzazione che ha cominciato ben presto la sua opera pervasiva e corrosiva.
Esaminando i testi encomiastici di Pietro da Eboli, di Pier della Vigna, di Nicola da Bari e di Terrisio di Atina, si ricostruisce e si ridisegna la complessa ideologia politica che guidò le azioni del grande Svevo attraverso inquiete attese millenaristiche, elaborate progettazioni culturali e ineludibili tradizioni giuridico-istituzionali. Ne risulta che i suoi atti e i suoi gesti furono costantemente guidati da intricate strategie propagandistiche, alle quali fu affidato il compito di rivelare e diffondere i misteri inspiegabili di quel supremo ente politico e spirituale che fu l'impero medievale.
Indice
Introduzione
Capitolo I. La tradizione normanna e primo-sveva:
Il Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli
Capitolo II. La visione ufficiale del potere imperiale: il
preconium dell'epistolario di Pier della Vigna
Capitolo III. La propaganda esterna alla corte: la predica di Nicola da Bari
Capitolo IV. L'encomio e la satira: il
rhythmus di Terrisio di Atina
Conclusione
Elenco delle sigle usate
- Elenco delle opere citate - Indice dei luoghi citati
- Indice degli studiosi moderni - Indice dei nomi
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