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SIRE UT... FAMI RE! Musiche di re e di cialtroni |
a cura di Olimpia Amati |
pag. 1 - pag. 2
1.
Dalla tromba marina alla vielle a roue
- Il liuto
- L'arpa
L'arpa medievale è di probabile derivazione irlandese, poiché le prime raffigurazioni sono state ritrovate tutte fra l'Irlanda e la Scozia6, e dall'epoca trovadorica in poi diventa uno strumento d'uso comune. Numerosissime sono infatti le rappresentazioni iconografiche che ritraggono l'arpa in mano ai "cantori di gesta" ed ai putti, ma altrettanto numerosi sono i trattati medievali che menzionano questo strumento, per quanto nulla si conosca della sua prassi esecutiva.
Le arpe celtiche sono molto piccole (altezza: 50 cm. circa ed una fila di 12 corde) e maneggiabili, ma poco sonore; spesso infatti si appoggiano su una piccola cassa armonica rettangolare per aumentarne la sonorità. Verso il 1400 le corde aumentano insieme alle dimensioni dello strumento.
Il Maestro Hans Granberg ne costruì una in stile quattrocentesco, basandosi su tavole conservate presso vari musei europei e "rubando" l'aspetto estetico da un famosissimo dipinto del grande Hieronymus Bosch: il trittico de Il Giardino delle Delizie (Madrid, Museo del Prado; vedi foto n°2). L'arpa di Granberg è alta circa 85 cm. e conta 21 corde.
Foto n° 2: Il giardino delle delizie (pannello laterale cm. 200 x 97), Madrid, Museo del Prado. Illustrazione tratta da I Maestri del Colore, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965
Nel Rinascimento l'arpa viene utilizzata come strumento di accompagnamento nelle danze e nella musica sacra (spesso per sostituire il liuto o il clavicembalo), ma è proprio per via delle danze che i musicisti sentono la necessità di modificarla, poiché l'intonazione fissa (diatonica) non è congeniale ad un genere musicale spesso cangiante: nascono così le prime arpe con due file di corde (per i suoni diatonici e quelli cromatici) dette appunto "arpe doppie" (per "arpa doppia" o "tripla" spesso si intendeva lo strumento di maggiore estensione e non necessariamente quello con un numero di corde superiore).
Fra il Barocco ed il Settecento grandi autori come Monteverdi, Haendel e Gluck l'hanno introdotta nelle loro opere come "solista".
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«Le prime testimonianze della presenza dell'arpa triangolare in Irlanda e, più in generale, nell'area celtica si sono trovate nelle decorazioni simboliche che ornavano le antiche croci di pietra erette in Irlanda ed in Scozia tra l'VIII ed il XII
sec.; un'arpa triangolare è anche raffigurata nel cosiddetto Salterio di Folchard di
S. Gallo (seconda metà del
sec. IX)».: Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei
Musicisti, vol. I, Il Lessico, UTET, Torino 2000.
©200
3 Olimpia Amati