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CONVERSANO, CASTELLO DEGLI ACQUAVIVA DI ARAGONA
a cura di Luigi Bressan
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Il castello comitale nella foto tratta dal sito apuliaturistica.it.
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Conservazione: discreta.
Come arrivarci: dalla strada statale 16, da Bari in direzione Brindisi, e seguendo le indicazioni, o percorrendo la statale 100 che da Bari porta a Taranto lungo la direttrice sud-est; allo svincolo di Capurso ci si immette sulla provinciale 634 che attraverso Noicattaro e Rutigliano conduce a Conversano dopo circa 30 km.
Di origine normanna, il castello fu probabilmente edificato su preesistenti strutture altomedievali. Di relativa importanza nel periodo svevo, rimaneggiato nella seconda metà del secolo XV dagli orsini, passò nel 1546, dopo diversi signori, alla famiglia dei conti Acquaviva d’Aragona che lo gestirono fino al 1806. I conti rafforzarono la costruzione, già di per sé militarmente abbastanza strutturata, con una torre poligonale (1460 ca.), ma nel contempo non ne trascurarono, esternamente ed internamente, gli aspetti estetici propri di una residenza signorile. Due dei più famosi abitanti del castello furono senza dubbio il conte Giangirolamo, detto il «Guercio di Puglia», e la consorte Isabella Filomarino, nota come «aspide di Puglia».
«Il meraviglioso castello domina con gentile maestosità, dalla sua posizione elevata all’estremità del centro storico di Conversano, il territorio circostante fino ad ammirare a distanza l’intenso azzurro del mare Adriatico. Il fascino di questa magnifica struttura, edificata dove un tempo esisteva una roccaforte della Cupersanum altomedievale, è influenzato anche nella ragguardevole storia che ne ha accompagnato modifiche e varie fasi costruttive nel corso dei secoli, tra l’XI e il XIX. Da fortilizio di controllo in età normanna, dopo una serie di successioni Altavilla-Bassavilla, passa a regio demanio svevo, ai Brienne, Enghien, fino a divenire una sfarzosa dimora rinascimentale e poi barocca con Giovannantonio Del Balzo Orsini e con il potente feudo dei conti Acquaviva d’Aragona. Il castello conserva oggi la sua primitiva pianta trapezoidale impressa in epoca normanna, e si distingue per il raffinato paramento murario di blocchi calcarei, per le quattro torri coronate da una simile cornice con caditoie, pur essendo elementi che scandiscono i fondamentali restauri funzionali, e quindi in momenti diversi. La torre maestra quadrangolare, risalente probabilmente alla metà del XI sec., aveva dapprima funzione di avvistamento, ed è oggi raggiungibile dall’ingresso monumentale tardo barocco, su Piazza della Conciliazione. Il possente torrione, coi suoi 25 metri di altezza, poggia sui resti di mura megalitiche e si suddivide in tre livelli uniti da una stretta scala intramuraria che arriva fino al terrazzo. Conserva una cisterna al piano inferiore, mentre al secondo piano si trova un’ampia sala rettangolare con volte a botte. Ammirando il signorile prospetto orientale della residenza si nota la simmetrica torre quadra angioina, adornata da finestre gotiche e belvedere con logge balaustrate tardo-rinascimentali. Sullo spigolo est si incastra la poderosa e armoniosa torre dodecagonale, modello di architettura bellica risalente alla metà del XV sec., con muri scarpati, e merlatura per posizionare le bocche da fuoco. La torre cilindrica, simbolo peculiare di Conversano che guarda al mare, s’innesta all’angolo nord-est della facciata principale, su Piazza Castello, e reca lo stemma degli Acquaviva e dei Del Balzo Orsini. Uno dei più potenti feudatari a dimorare nel castello è stato indubbiamente Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, detto il “Guercio” di Puglia, e al suo periodo si devono cantine, depositi, cucine, di cui si vedono i resti, ma soprattutto il piano noblie con affaccio sul cortile porticato, appartamenti, sale da pranzo. Oggi all’interno del magnifico castello c’è la pinacoteca che ospita il ciclo pittorico della “Gerusalemme liberata” del notevole pittore caravaggesco, Paolo Finoglio, del quale si ammirano anche gli affreschi che ornano la camera da letto, ora parte di abitazioni private, che rappresentano argomenti biblici. Rimanendo in tema di arte, lungo il fronte esterno è stato di recente allestito il Museo comunale, che custodisce la Galleria Francesco Netti, prestigiosa collezione d’arte donata dalla familglia Accolti Gil Vitale».
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©2002 Luigi Bressan (aggiornamento redazionale 2012). Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.