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GRAVINA IN PUGLIA, CASTELLO SVEVO
a cura di Luigi Bressan
Il castello nella foto di Francesco Laroccia. In basso, il castello nelle foto di Gianni Zanni.
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Epoca:
prima metà del XIII secolo.
Conservazione: ruderi.
Come arrivarci: da Bari percorrendo la strada statale 96 Altamura-Gravina, quindi imboccando la strada statale 97 Gravina-Spinazzola: il castello è dopo circa un km, sulla destra.
Il castrum di Gravina fu voluto da Federico II di Svevia sia come struttura di controllo sull'abitato e sul territorio, sia per rafforzare in area murgiana il suo sistema castellare (da ricordare che l'imperatore aveva a Gravina anche una domus, quasi certamente una struttura fortificata con compiti produttivi o di allevamento), sia infine come residenza per gli svaghi venatori. L'edificio, a pianta rettangolare (di dimensioni di circa 58 x 30 metri), costruito su due livelli utilizzando il tufo locale (mazzaro), privo di torri angolari ma circondato da un muro di cinta alto circa 30 metri, fu terminato intorno agli anni 1227-1231, secondo fonti trecentesche ad opera dell'architetto militare fiorentino Fuccio, e fu sede di periodiche riunioni della Curia federiciana inerenti l'amministrazione pubblica. In tal senso fu anche utilizzato successivamente dagli Angioini.
Un documento del 1309 ce ne descrive le strutture, citando tra l'altro anche una torre, oggi scomparsa, e una barca: segno dell'utilizzo di un vicino laghetto. La distanza dal centro abitato e la posizione isolata furono causa del lento ma graduale degrado del castello che, anche saccheggiato delle suppellettili marmoree e del materiale laterizio, andò definitivamente in rovina tra Seicento e Settecento. Sino al 1806 proprietà degli Orsini, quindi dei Pomarici-Santostaso, il castello fu da questi ultimi donato al Comune.
©2002 Luigi Bressan. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.