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SAN NICANDRO GARGANICO, TORRE MILETO
a cura di Gianfranco Piemontese
Località Torre Mileto: una casa Torre e sullo sfondo la torre di avvistamento, posta su un'altura che le consente il controllo del territorio. In basso: due immagini della torre di avvistamento recentemente restaurata (comprese le superfetazioni del XIX e XX secolo...).
clicca sulle immagini in basso per ingrandirle
Conservazione: buona.
Come arrivarci: con la strada statale 89 Garganica, o con l'autostrada A14, casello di Poggio Imperiale, quindi si prosegue in direzione Vieste, uscita per San Nicandro Garganico; per raggiungere Torre Mileto (a 12 km da San Nicandro Garganico) prendere la strada litoranea.
Tra le torri del litorale garganico è quella forse più antica (nei suoi pressi sono stati rinvenuti reperti dell'età del bronzo) e certamente la più nota, anche per la sua frequentata spiaggia. Il suo nome più antico, Torre Maletta, richiama il casale Maletta, preesistente alla nascita di San Nicandro Garganico, ma è spesso posto in relazione ad un personaggio svevo, il conte Manfredi Maletta, zio di re Manfredi (il figlio di Federico II che fu sconfitto da Carlo I d'Angiò nella battaglia di Benevento).
A lungo la torre ha svolto funzioni di segnalazione e avvistamento - in particolare dei pirati dalmati, saraceni e delle navi di avversari come i Veneziani - ma anche di prima difesa. Abbandonata probabilmente tra Trecento e primo Quattrocento, venne successivamente riutilizzata, nei decenni delle incursioni turche, come struttura di avvistamento, inserita nella catena di torri costiere edificate o ristrutturate dagli Spagnoli su buona parte del territorio pugliese.
Attualmente la torre è sottoposta a vincolo storico-artistico.
«Torre Mileto è la stazione
balneare del comune di San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia,
situata sulla fascia costiera tra i laghi di Lesina e Varano. Il toponimo,
che impropriamente identifica anche una parte dell'istmo che separa il Lago
di Lesina dal mare, è riferito ad una torre costiera di avvistamento e
difesa, probabilmente una delle più grandi ed antiche della costa adriatica,
nonché il punto della terraferma più vicino in assoluto alle Isole Tremiti
per la distanza di sole 11 miglia. La zona circostante la torre è di
notevole interesse archeologico e naturalistico, per la presenza di
insediamenti che vanno dal Neolitico al Medioevo e grazie alle rigogliose
forme di macchia mediterranea e ad una scogliera ricca di specie biomarine,
di anfratti e di sorgenti d'acqua dolce. La torre sorge su una breve
penisola, al largo della quale i fondali marini ospitano il relitto di una
marsiliana, la Poma Santa Maria, affondata in circostanze misteriose nel
1607 e sospettata di trasportare un carico illecito di armi, tra cui alcuni
cannoni: di essi tre sono stati recuperati nel 1975 dalla Soprintendenza
Archeologica della Puglia, in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori dei
Carabinieri di Taranto, e sono tuttora conservati all'interno della torre.
L'area occidentale del promontorio di Torre Mileto è attualmente interessata
da una campagna di scavi archeologici, tesi ad indagare circa la presenza
sul sito di vari insediamenti protostorici.
Probabilmente è di origine aragonese, si fa riferimento alla Torre già dal
XIII secolo, quando un mandato di Carlo II d'Angiò re di Napoli, datato 22
marzo 1284, ingiungeva alla "Università" di San Nicandro Garganico di porre
la guardia nelle torri marittime per vigilare sulle continue incursioni
nemiche dal mare. La denominazione originaria, tuttora conservata nel volgo
locale, pare fosse Maletta, sicuramente in riferimento a Manfredi Maletta,
camerario del Regno delle due Sicilie nella seconda metà del 1200. Il
toponimo sarebbe stato successivamente corrotto in Miletti e infine
"abbellito" dalla vena classicista del neoclassico, per cui divenne Mileto.
La sua struttura è a base quadrangolare, con i lati disposti in ordine ai
punti cardinali. Sul lato Sud vi è una scalinata rampante costruita in un
periodo più tardo per introdurre più agevolmente a quello che,
verosimilmente, doveva essere l'unico accesso originario. La parte
superiore, delimitata da una corona a cinque caditoie a scopo difensivo,
ospita la "piazza d'armi", da cui è possibile scorgere tutte le altre torri
costiere fino alla costa molisana. Nel periodo medievale la torre,
verosimilmente diversa, era l'avanguardia settentrionale di un casale
omonimo, nel quale ci perviene notizia di un arciprete che dipendeva dal
vescovo di Manfredonia, distrutto da un attacco dei pirati saraceni nel
1245. L'attuale struttura è databile con certezza alla metà del XVI secolo,
quando un mandato del viceré spagnolo Don Pedro di Toledo impose
l'incremento e il rafforzamento dei presidi costieri e l'adeguamento
strutturale delle torri già esistenti. Tra il XVII e il XVIII secolo la
torre fu base stanziale di una piccola guarnigione di soldati, di numero
variabile a seconda delle circostanze storiche: l'ultimo attacco documentato
fu da parte dei Turchi ottomani, nel 1649. Verso la prima metà
dell'Ottocento, la torre diviene base telegrafica per i contatti con le
vicine Isole Tremiti, con annessa stazione meteorologica e semaforica
collegata ad un porticciolo di IV classe ricavato nella baia ad Est. A
questo periodo, con molta probabilità, risale un ulteriore innalzamento
strutturale al di sopra della piazza d'armi, con la creazione di ulteriori
ambienti e l'installazione di un braciere per le comunicazioni notturne.
Intorno alla metà del Novecento diviene caserma della Guardia di Finanza,
con annessa stazione radio e atterraggio elicottero sulla sommità: verso la
fine degli anni '60, la torre viene poi definitivamente abbandonata. Un
progetto reso esecutivo grazie a fondi P.O.R. del Parco Nazionale del
Gargano, nel 2005 le ha restituito il debito decoro e la
fruibilità.Attualmente la torre è di proprietà del comune di San Nicandro
Garganico. È temporaneamente inaccessibile, in attesa dell'imminente
apertura di uno sportello informativo con annesso centro-visite del Parco
Nazionale del Gargano».
http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Mileto
©2004 Gianfranco Piemontese; le due ultime immagini riquadrate sono tratte rispettivamente dai siti it.wikipedia.org e www.caravanecamper.it; aggiornamento 2012. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.