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SANT'AGATA DI PUGLIA, CASTELLO
a cura di Luigi Bressan
Vedute del complesso castellare.
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Epoca: probabilmente prenormanna; l'attuale veste è di età moderna.
Conservazione: buona per l'edificio castellare, all'esterno del quale sono visibili resti delle precedenti strutture.
Come arrivarci: con l'autostrada A16 Bari-Napoli, uscita per Candela, seguire le indicazioni per circa 17 km; da Foggia con la superstrada Foggia-Potenza, uscita Ascoli Satriano sud, seguire le indicazioni.
Posto a quasi 800 metri di altezza in posizione dominante sull'abitato e sulla valle, il castello, documentato in età normanna, ha a lungo svolto le tipiche funzioni di una rocca: funzioni strategico-militari e di controllo di un territorio di confine di fondamentale importanza, conteso a lungo tra Longobardi e Bizantini. Ricordato in età federiciana tra i castra del regio demanio (lo Statutum de reparatione castrorum, 1241-1246, informa delle numerose località che erano tenute a contribuire alla sua manutenzione), quindi durante la dominazione angioina, esso acquista caratteri di residenza ducale in età aragonese, quando Sant'Agata è in mano agli Orsini, e di residenza marchesale più tardi, quando la località passa ai Loffredo, che ne saranno a lungo i signori.
Ha inizio in quell'epoca una progressiva trasformazione della struttura castellare, sia nelle parti interne (una sala viene destinata a teatro, la cappella viene definitivamente sistemata) che in quelle esterne: a ricordare l'età medievale sono oggi resti delle mura che, fornite di torri, circondavano la costruzione. Concesso in fitto dagli ultimi Loffredo a famiglie del luogo, nel 1865 il castello fu censito a don Francesco del Buono; attualmente è proprietà del Comune.
«Fulcro e simbolo di Sant’Agata è il castello, la cui lunga e travagliata storia si sovrappone a quella dello stesso paese. Già roccaforte di controllo militare sulla valle del Calaggio in epoca bizantina e longobarda, la rocca di Sant’Agata passò nella seconda metà del 1000 sotto il dominio Normanno. Durante la successiva dominazione Sveva, l’imperatore Federico II stabilì che dei circa 242 castelli del suo regno, una quarantina di essi per la loro importanza strategica e militare sarebbero stati amministrati direttamente dalla curia regia (castra exempta). Fra questi 40 castelli, oltre a Castel del Monte, vi era anche la Rocca di Sant’Agata. Successivamente il castello passò agli angioini e agli aragonesi. Sotto Alfonso d’Aragona il castello fu in mano agli Orsini, che apportarono le prime modifiche per trasformare la fortezza in residenza ducale. La Signoria di Sant’Agata insieme al castello fu poi venduto nel 1576 dagli Orsini ai Loffredo. La rocca perse a poco a poco le sue caratteristiche difensive trasformandosi in una residenza abitativa, e tale rimase fino alla metà del 1800 circa, finché non fu abbandonato. Nel 2000 il castello fu acquistato dal Comune divenendo così un bene pubblico. La pianta è rettangolare, circondato da un muro di cinta in cui possono ancora vedersi quattro torrette di forma prismatica e troncoconica; mirabile è il grande portale in pietra rosa rigato con arco sormontato da due animali marini e lo stemma della famiglia Loffredo».
http://www.montidauniturismo.it/jsps/10/Home/11/MENU/154/Da_fare_e_da_vedere/70/Storia_e_cultura...
Pro loco- Sito ufficiale del Comune: una informata scheda sulla storia del castello, a firma Pietro Bove, è reperibile all'indirizzo www.comune.santagatadipuglia.fg.it/CMpro-v-p-92.html.
©2002 ss. Luigi Bressan; alcune immagini sono tratte dal sito del Comune e da quello della Pro Loco; aggiornamento 2012. La seconda immagine riquadrata è tratta da www.foggiatoday.it (2016). I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.