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MEDIOEVO E MEDICINA |
a cura di Raimondo G. Russo |
Premessa - 1. Alcuni cenni storici - 2. La medicina barbarica - 3. La CHIESA E LA MAgia - 4. La medicina e la chirurgia - 5. LE EPIDEMIE - 6. APPROFONDIMENTI E CURIOSITà |
Nel Medioevo la cura delle malattie si basava sull’utilizzo delle |
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Donna che raccoglie le erbe |
Inoltre gli
oggetti della natura avevano intrinseci poteri che potevano
Bevande a base di erbe erano mescolate con birra, latte, o aceto, e molte pozioni fatte con erbe erano mescolate con miele. Unguenti erano confezionati con erbe e burro. Tali erano prescritti per disturbi comuni, quali epistassi, calvizie, scottature da sole, perdita dell’appetito e morsi di cani. Essi erano anche utilizzati quali amuleti o sortilegi contro il male e le malattie.
Potevano
essere appesi alla porta per conservare la vista, curare le pazzie,
prevenire dalle fatiche del viaggio o anche per proteggere il proprio
bestiame.
In
un incantamento contro la febbre troviamo le istruzioni per proteggersene:
«The
sick man ... thou shalt place .....thou shalt cover his face With cypress and herbs......
That the great gods may remove the evil
May a kindly spirit a kindly genius be present». |
«
L’uomo malato
… tu porrai Che
i grandi dei possano allontanare il male |
Le
piante più comunemente usate per scopi medicinali erano:
Avena,
Iperico,
Altea rosata
e Altea officinalis,
Aristolochia,
Malva,
Filipendula ulmaria,
Liquirizia,
Valeriana,
Consolida
e Camomilla.
FAMOSI
“MEDICI” DELL’ALTO MEDIOEVO
Isidoro
di Siviglia (570 - 636)
Dottore della Chiesa, Isidoro fu vescovo di Siviglia dal 600 al 636, ebbe il merito di aver convertito al cristianesimo i Visigoti. Filosofo, piuttosto che medico nel senso stretto della parola, scrisse un’opera monumentale in venti libri nei quali cercò di racchiudere tutto lo scibile umano dell’epoca: le Etymologiae o Origines.
Schema dell'universo secondo Isidoro di Siviglia, da un manoscritto del sec. XIII, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana. |
Il libro IV, dedicato alla medicina, risulta essere molto interessante poiché
vi si trovano espressi alcuni concetti fondamentali per l’ars medica del
tempo: «Alcuni si chiedono perché l’arte della medicina non sia inclusa
tra le arti liberali. La ragione consiste nel fatto che mentre queste ultime
trattano di cause particolari, essa le abbraccia tutte». Secondo Isidoro
infatti il buon medico doveva essere un buon retorico per poter comprovare al
meglio i suoi argomenti; doveva conoscere al meglio la dialettica, utile nello
studio dei casi delle malattie e dei loro trattamenti; la grammatica per poter
capire ciò che si leggeva; l’aritmetica e la geometria erano indispensabili
nel calcolo dei giorni di durata di una determinata malattia, così come la
conoscenza dell’astronomia per capire il rapporto tra lo stato di salute di un
individuo e gli astri.
Egli definì la medicina "seconda filosofia"
contribuendo così ad aumentare quel divario tra pratica e teoria sul quale già
Aristotele si era espresso tempo addietro. Dal punto di vista etimologico fece
risalire il termine stesso di medicina a modus cioè alla "giusta
misura" cui doveva
Hildegard von Bingen (1098-1179)
Hildegard
of Bingen era una donna speciale, “prima” sotto molti punti di vista.
Quando
a poche donne era portato rispetto, ella era consultata e forniva consigli a
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Hildegard von Bingen. |
La visione di Hildegard |
Rovine del monastero di Disibodenberg |
Hildegard
era la decima figlia in una famiglia nobile e fu dedicata alla Chiesa
Imparò
il latino e compose musica ma ebbe una vita durissima, di stenti e
Nel
1141 ebbe una visione determinante: Dio le dava la comprensione dei testi
Gli
scritti di Hildegard sono anche unici per la visione generalmente positiva dei
Essa
scrisse anche che la potenza dello sperma determina il sesso del
è
ora noto che Hildegard soffrisse di emicrania, e che le sue visioni fossero
Il modo con cui descrive le visioni, i prodromi, lo stato di disabilità successivo, indicano i classici sintomi di un’ammalata di emicrania. Allucinazioni visive, scotomi scintillanti, fosfeni precedevano un periodo di recupero, benessere ed euforia. Tutto ciò fu da lei descritto.
Gerardo
da Cremona – 1114-1187
Fu
a Toledo tra 1134 e 1178, dove tradusse 70 opere scientifiche dall'arabo al
latino. Tra queste opere si segnalano le traduzioni di opere di fisica e di
astronomia di Aristotele, ma anche di opere di logica, come gli Analitica
Posteriora, con il commento di Temistio, e dello pseudo aristotelico De
causis.
Sia
con quest'opera sia con il commento di Temistio dette un importante apporto
nello sviluppo di aspetti platonizzanti all'interno della tradizione
aristotelica (tratto decisivo del carattere di alcune correnti della filosofia
degli ultimi secoli del Medioevo e della prima età moderna).
L’INSEGNAMENTO
DELLA MEDICINA
Nell’Alto Medioevo la scarsità di letteratura scritta e la gran mescolanza di tradizioni orali, di rimedi “magici”, la devozione religiosa e la scarsità di fiducia peraltro comprovata dalla scarsità dei risultati) relativamente a teoria, semeiotica ed anatomia non permetteva una erudizione scolastica vera e propria.
Le
nozioni erano passate dal padre medico al figlio o comunque attraverso un
rapporto diretto tra insegnante e discepolo.
Vi
furono i primi accenni di un insegnamento accurato, prevalentemente |
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Scol |
Attorno
all'anno 870, a Salerno un grande archiatra di nome Gerolamo, famoso
©2004 Raimondo G. Russo