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a cura di Danilo Tancini

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La storia     Il ciclo degli affreschi della basilica     Gli affreschi del battistero


Il ciclo degli affreschi

Madonna con Bambino

  

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Dio Padre  Cristo Pantocratore  Creazione di Adamo  Madonna con Bambino  Creazione di Eva

   

 

     

Il ciclo degli affreschi

Cominciamo dal settore presbitteriale; questo ambiente, a pianta rettangolare, è sormontato da una volta a botte su cui restano le tracce superstiti degli affreschi più antichi. Sui lati verso est e verso ovest, era delimitata da una fascia continua riccamente decorata da figure simboliche geometriche, fitomorfe e zoomorfe.

Al centro della volta è raffigurato il busto di Cristo Giudice iscritto in un clipeo e attorniato dai simboli apocalittici degli evangelisti; nell’angolo inferiore a sinistra, l’immagine è scomparsa, ma è deducibile che vi fosse rappresentato il LEONE-MARCO. Sullo stesso lato, al di sopra, resta un frammento del capo con aureola dell’UOMO-MATTEO. Immediatamente sotto l’immagine di Matteo, troviamo rappresentata la Madonna del Latte; sotto i piedi della Vergine, vi è una fascia bianca orizzontale destinata ad accogliere i nomi dei dodici Apostoli che erano in origine raffigurati sulla parte superiore del semitamburo absidale. Allo stato attuale restano solo avanzi delle prime due figure, partendo dallo spigolo di destra dell’abside nonché le relative denominazioni: il primo è Giacomo (IACHOBVS) il secondo è Andrea (¢ Andreas).

In basso a destra del Pantocratore rimangono tracce ben visibili relative al muso del TORO-LUCA, infine, al di sopra di questo, l’AQUILA-GIOVANNI. L’unico dei tetramorfi conservatosi in discreta percentuale.

Sia lo sfondo relativo al Pantocratore, che quello attorniante la Madonna del Latte, e gli spazi circostanti gli Apostoli, sono dipinti con un intenso azzurro cobalto.

Così come tutte le superfici murarie interne della zona presbitteriale e della navata maggiore, anche l’arco trionfale era affrescato; oggi restano pochi avanzi di questo fregio che si presume correva lungo la curva dell’arcato.

Le fasce verticali del fregio posto sulle due pareti maggiori della navata, si interrompeva in coincidenza con la fascia superiore orizzontale. Tale fascia orizzontale, che in origine decorava la sommità di tutte le pareti della navata maggiore, è scandita da rettangoli a fondo bianco e rosso entro; entro i quadri sono iscritti frontalmente i volti dei profeti, alcuni dei quali si sono conservati in discreto stato.

La parete nord della navata è decorata da due registri: in quello superiore sono rappresentate la Creazione d’Adamo, nel riquadro sinistro, e la Creazione di Eva nel riquadro di destra.

Nella fascia ornamentale sottostante, nonostante il grave degrado, è riconoscibile un pavone nel primo riquadro e un pesce nel quarto. Gli altri riquadri oggi sono illeggibili, ma sembra vi fossero rappresentati una barca nel secondo, un vaso con un ramo d’ulivo nel terzo e nel quinto una colomba.

Nel registro pittorico sottostante, danneggiato dalla costruzione di uno pseudotransetto effettuato nel Settecento, restano tracce sbiadite di tre riquadri relativi ad episodi del Nuovo Testamento. Nel primo, è rappresentata l’Annunciazione; il successivo è poco leggibile, ma vi va forse visto l’episodio della Visitazione con l’abbraccio di Maria e di Elisabetta. Praticamente illeggibile è il terzo riquadro, contenente forse la rappresentazione della Natività.

Per quanto riguarda i dipinti murali successivi a quelli altomedievali, non si sono conservate molte testimonianze. Oltre alla citata Madonna del latte e il santo vescovo che è a fianco, sulla parete nord della navata minore volta a settentrione è visibile, in discrete condizioni, un riquadro rappresentante la Madonna assisa in trono con in grembo Gesù. Sulla parete destra del presbiterio è visibile, seppure con difficoltà, un altro riquadro comprendente sulla sinistra un’altra sacra immagine andata persa a seguito dell’inserimento nella parete di una piastra recante a rilievo la croce della consacrazione del tempio; sulla destra si può scorgere una Madonna con Bambino. Ricordiamo, inoltre, un frammento di pittura tardocinquecentesca rappresentante in un tondo Dio Padre visibile sul semicatino absidale e, sul semitamburo absidale, in frammento illustrante la traditio legis, ossia la consegna delle chiavi a san Pietro da parte di Gesù, e una Madonna con in braccio il piccolo Gesù con un san Giovanni Battista.  

   

(Tratto da: Oleg Zastrow, Gli affreschi di Agliate, Missaglia 1991, Bellavite Editore).

        

    

©2001 Danilo Tancini

     


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