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pag. 2, a cura di Olimpia Amati
Le
ricette del mese
(gennaio
2003)
Purè di fave secche (Le viandier de taillevent, Edition de J.Pichon des éditions du XV siècle)
Tfaya
(fine 1400 ca)
Nucato (Il libro della cucina del XIV secolo)
Ingredienti:
Procedimento
Dopo aver spellato, pulito e lavato le fave, mettile sul fuoco e
quando cominceranno a bollire scolale e, dopo aver gettato via l’acqua, riempi
nuovamente d’acqua fresca fino a ricoprirle di due dita. Metti sale a piacere
e fai bollire a fuoco lento, lontano dalla fiamma a causa del fumo, finchè non
siano completamente cotte e ridotte ad una specie di pasta. Pestale nel mortaio,
rimestale e mescolale bene fino ad avere un composto omogeneo; poi rimettile in
pentola e fai scaldare di nuovo: Quando preparerai i piatti o le scodelle,
servirai questa vivanda così preparata: farai anzitutto cuocere nell’olio
caldo delle cipolle affettate fini e vi aggiungerai salvia, fichi o mele
tagliati a pezzettini. E metterai questa preparazione caldissima e bollente nei
piatti o nelle scodelle dove avrai già versato le fave,e presenterai in tavola.
Alcuni spolverano con spezie.
Si dice che questo piatto sia stato introdotto in Andalusia da
Ziryab, uno dei personaggi più affascinanti nella storia del mondo arabo. Nato
in Iraq nel nono secolo, musicista virtuoso, Ziryab ha anche introdotto novità
gastronomiche alla corte dell’emiro di Cordoba. Il patrimonio culinario andaluso si è quindi trapiantato nel Maghreb dopo l’espulsione dei musulmani
e degli ebrei nel 1492.
Ingredienti:
Procedimento
Versare tutti gli ingredienti in una pentola (tranne le uova e le
mandorle) e lasciar cuocere per un’ora a pentola coperta. Quando la carne è
cotta, ritirarla dalla pentola e farla dorare in una padella con 1 cucchiaio di
burro.
Friggere le mandorle nell’olio.
Per servire, disporre la carne su un piatto di portata, decorata
con le uova sode (tagliate in due per il lungo) e le mandorle.
Nucato (dele mele bollito co le noci, detto nucato)
Ingredienti:
Procedimento
Scaldare dolcemente il miele e schiumarlo bene. Macinare
grossolanamente le mandorle o altra frutta secca. Aggiungerle al miele e cuocere
rimestando continuamente. Ci vogliono dai 30 ai 40 minuti di cottura a
fuoco lento, sempre mescolando. La preparazione è pronta quando si sentono
crepitare leggermente le mandorle per effetto del calore. Ma bisogna stare
attenti a non farla bruciare, altrimenti diventa nera e sa leggermente di amaro.
Le spezie si aggiungono in due volte nel corso della preparazione: un cucchiaino
di miscela all’inizio ed il resto a fine cottura.
Quando il nucato è cotto, stenderlo su una lastra da pasticciere molto piatta o in una teglia antiaderente, meglio se ricoperta da un foglio di carta pergamenata. Utilizzare il taglio di un mezzo limone per stendere l’impasto bollente. Far raffreddare bene prima di consumare.
Nota. La prima e la terza ricetta sono state copiate fedelmente dal libro A tavola nel Medioevo (O. Redon, F. Sabban, S. Serventi. Edizioni Laterza, Roma-Bari 2002), la seconda ricetta (tfaya), compresa la sua introduzione storica, è tratta dal libro Cucina araba (Joan Rundo, Edizioni Sonda,1997).