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           MEDIOEVO FILATELICO

    a cura di Ruggero Gormelli


I CASTELLI NEI FRANCOBOLLI

FRANCIA: la Bretagne

pag. 16

 

    

Il nuovo Presidente della Repubblica Francese, Charles de Gaulle, forte della nuova Costituzione del 1958 che ha generato la nuova V Repubblica, interviene in politica monetaria con la più drastica ed impopolare delle soluzioni : non sola svalutazione della moneta, bensì addirittura il cambio integrale della moneta stessa !

  Dal 1° gennaio 1960, infatti, 100 centimes (centesimi) equivarranno ad 1 NF (Nuovo Franco) e 1 NF equivarrà - attenzione! – a 100 FF (i vecchi franchi francesi di prima). Per alcuni anni, le monete e le banconote in FF (vecchi franchi) rimarranno in circolazione (come anche i francobolli) fino al progressivo ritiro, ma saranno conteggiate in misura del nuovo cambio. Le nuove monete da 1 NF saranno inoltre coniate in un metallo più pesante, proprio per dare anche la sensazione “tattile” che il nuovo franco francese  sia più “pesante”.

La prima emissione di francobolli in NF è una ristampa di alcuni valori degli “Stemmi” di città francesi, della “Seminatrice”, della “Marianna sulla nave” e della “Mietitrice” (tutte serie molto comuni e familiari ai Francesi, come da noi in Italia per esempio la “Siracusana” o “Italia Turrita”); ciò a simboleggiare la “continuità” della vita normale francese. I valori sono gli “stessi” dei francobolli precedenti, ma “adeguati” al nuovo cambio (esempio: la “Marianna sulla nave”, emessa solo alla metà del 1959 col valore di “25 F”, riappare – identica nell’aspetto, ma in colori differenti – col nuovo valore di “o,25” (proprio così: con lo “zero” piccolo e senza indicazione di “F”, “FF” o “NF”… un tentativo di rendere il cambiamento meno percepibile e più indolore…).

è un cambio “epocale” per la Francia. Si pensi che nulla del genere era mai avvenuto, e nonostante ben due Guerre Mondiali, già fin dalla comparsa del francobollo in Francia, nella allora II Repubblica, nel 1849 ! Tuttavia questa, e molte altre “draconiane” misure, in effetti risolleveranno tutta l’economia francese …

Il tutto però al prezzo di una svalutazione di fatto del vecchio franco pari al 10.000 % !

( … E poi, qui da noi, c’è ancora chi si lamenta dell’Euro … ! ).

 

 

    

Ma perché tutta questa spiegazione circa l’entrata in vigore dei Nuovi Franchi in Francia nel 1960 ?? – potrebbe chiedersi qualcuno …

Il perché è che, dopo l’emissione della prima serie di nuovi valori con soggetti “comuni”, la prima vera serie emessa in NF (Nuovi Franchi) fu proprio la “Turistica”, alla quale appartiene il francobollo del nostro Castello di Fougères (del valore, appunto, di “o,30” NF). Una serie di ben sette valori a forte tiratura, che, insieme con i valori “comuni” appena emessi, doveva appunto “coprire” tutte le nuove tariffe postali, ma di “fascia alta”, cioè fino al valore di “1.oo” NF (si noti come la dicitura “NF” non compaia mai nel francobollo, e come l’utilizzo dello “zero piccolo”  venga fatto anche per i centesimi “oltre” il franco intero; un messaggio decisamente “subliminale” a ribadire il nuovo “alto peso” del franco francese. Anche le cifre diverse da zero, dopo “il” franco, saranno stampate “in piccolo” - p.es.: “1,25 “ e non “1,25”; ma, invece, “o,85” e non “0,85”). Credeteci, cari amici, non è questione psicologica da poco … anche se così potrebbe sembrare!

Tale sistema di “notazione” dei valori perdurerà per moltissimi anni. Bisognerà arrivare fino al 1977 per vedere due francobolli (da 3,00 e da 2,00 franchi) con altezza uguale nei caratteri; addirittura, nel decennio successivo, solo molto lentamente si passerà da una prevalenza di “notazione piccola” al suo esatto contrario (una evoluzione dovuta al “nuovo corso” della “sinistra” di Mitterrand ?!?…).

Ma solo dal 1988 la “notazione” dei francobolli non sarà mai più piccola (salvo qualche eccezione, ovvero la “Marianna” di turno che, essendo i suoi bozzetti preesistenti da anni, non poteva essere modificata, se non nel valore numerico e nei colori del francobollo stesso…; cosa che però avvenne subito, non appena si decise di proporre la “Marianna francese” con un bozzetto nuovo).

Le “notazioni” F(ranchi) o c(entesimi), presenti su tutti i francobolli “ante 1960”, invece, non le rivedremo mai più …

Infine, dovremo attendere l’avvento dell’Euro per vedere sui francobolli francesi l’indicazione “ “, ma le cifre piccole invece non si vedranno mai più, nemmeno con l’Euro.

Interessante la Storia Postale, vero ?!   Potenza del francobollo, che è la “Storia vera del quotidiano” !…

Ma torniamo al nostro Castello di Fougères, che, paziente, ci ha atteso fino ad ora …

 

   

   

    

©2005 Ruggero Gormelli

  


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