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a cura di Danilo Tancini
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NUMERO 1: L'ANELLO DI MASTRO GUIDOBALDO
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L’ANELLO DI MASTRO GUIDOBALDO
Cuesta ke vedete cui lé la cartina de la penisola de la Italia ne
lo anno del siniore milecentonovanta ke lé piu o meno come al tempo de la
storia ke vi sto per raccontarvi, non vi rabiate se non ce nò una più nuova ma
quel pirla de l’Eriberto Paracionfoli non me là trovata mica et lò diseniata
io!
Allora penisola lé divisa in cueste parti: I lo renio della Sicilia, II lo Renio de la Italia, III li Stati Pontificii, IV de li piccoli baroni et principi ke non mi ricordo.
Lo mio beneamato imperatore Enrico IV (ke sempre il siniore domineddio lo protegga), prima ci aveva solo tutto lo impero germanico et lo renio de la Sicilia. Adesso ke là sposato la regina Costanza di Altavilla ke cià portato in dote lo renio de la Sicilia, comanda tutto lui.
Ma dentro li territori cià trovato un mukio di nemici ke sono: i baroni normanni, i grecali di
Bisanzio, et li Arabi (ke però mi piacciono perké fanno dei cannoli a la ricotta lunghi così!). Poi ne lo renio de la Italia lé pieno di tutti cuei comuni ke con la Lega Lombarda anno dato cualke fastidio a lo mobilissimo imperatore Federico, il papà di Enrico (si va bene, loro ci anno menato ma noi ce ne abbiamo dette tante!) et cuesti cuà proprio a lo imperatore non lo vogliono ascoltare.
Eppoi cé lo Papa ke da cuando siamo arrivati tuti vicini ai confini di casa sua, lé arabiato nero (un papa nero, non me par vero!). E talora come può stare trancuilo lo imperatore nostro? Giu nel meridione prende tuti i nemici a calci nel didietro, et bastona di qua et bastona di la . Ma al nord preferisce mettersi d’accordo con li podestà ke sono persone ke governano li comuni (se ne resta in Sicilia mica per paura de la lega, lé perké ci piace di piu la cassata coi canditi de la polenta!).
Adesso ke avete capito dove si svolge la storia, magari lé meglio ke ve la leggete….
Su gentile concessione degli autori.
©2002 Danilo Tancini