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a cura di Danilo Tancini
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NUMERO 3: IL LIBRO DI FIBONACCI
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“Sette veckie vanno a Roma, oniuna con sette muli, onii mulo carico di sette sacki, et onii sacco contiene sette pani, per oni pane sette colteli et onii coltelo in sette foderii. Cuanti ogetti vanno a Roma?”
Ki
ci capisie qualcosa di cuesto indovinelo? Il Leonardo Fibonacci (ke lè il
protagonista di cuesta istoria) là scritto sul suo Liber Abaci, et poi cià
kiesto al mio amico l’Erberto Paracionfoli se sapeva la risposta, et quel
pirlone cià deto di si.
Ma non lera mica vero, et adesso mià kiesto di risolverlo a me, ma io sono uno scrivano popolare, mica un pallottoliere privato!
Facciamo così alora, io vi comincio a racontarve la ventura di cuando la Costanza et il Rainulfo anno deciso di aiutare il Leonardo Fibonacci contro li guelfi, ke lè una stroria piena di numeri romani, cifre arabesche, libri di abachi, saltrimbanki, romani, con ilii matematici et orsi aritmetici. Poi voi se vi siete divertiti et sapete la risposta de l’indovinelo magari me la dite anka a me.
Vi
prometo ke non cela dico a l’Erberto, così lui fa la figura del bel ciula ke
lè, ma ci vado da l’Amamelide la birraia a farci vedere cuanto sono
intelligente, ke cuela cià due ciappone bele grasse ke ci starei attaccato finkè
non si risolveno tuti li indovineli del mondo.
Erveo Garrulo
In appendice un articolo
dal titolo “LEONARDO FIBONACCI, un bigello tra cavolfiori, conigli, e
processori Pentium”
Su gentile concessione degli autori.
©2003 Danilo Tancini
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