ROSSELLA
BATTISTI |
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Che Graal
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Macché Maddalena,
è San Nicola che protegge il Calice. E ci fanno un film (un altro!)
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Ahi ahi, la Sindrome da
Codice da Vinci o, per meglio dire, da Santo Graal colpisce ancora: adesso a essere tirato in ballo è San Nicola.
Sì, proprio il patrono di Bari, al centro di un film del regista napoletano Gianni Volpe, dove si annunciano «scottanti verità sul caso Graal.
Sembra infatti che nel sepolcro della basilica di San Nicola ci sarebbero le tracce che conducono dritti dritti al ritrovamento del Calice di Gesù Cristo. Un’altra tesi pronta a schierasi contro il tristo mestatore, ovvero
Dan Brown, autore del romanzo oggi più chiacchierato del mondo.
Il primo
ciak del film è stato battuto, le riprese dureranno fino al 30
settembre con Jacqueline Capuzzi, l’archeologa che si aggira per il Salento, dentro la Cripta e sullo sfondo di
Castel del monte in cerca del segreto del santo.
Annunciato come docu-fiction (e questo è l’aspetto che più ci
preoccupa), Il mistero di San Nicola aprirà la stura a nuovi, inquietanti interrogativi? Materia nel mondo delle reliquie ce n’è: dall’urlo della
Madonna racchiuso in una bottiglia nel santuario di Gaeta, ai due prepuzi due di Gesù che erano conservati nella basilica di San Giovanni a Roma fino all’Ottocento.
Sulla miracolosa proliferazione di organi la Chiesa, del resto, è stata generosa, solo di Sant’Agata sono state autenticate quindici mammelle…
Detectives del sacro, attenti! Uno starnuto vi seppellirà (è quello dello Spirito Santo, conservato, sempre in bottiglia, a
Madrid).
Rossella Battisti
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