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Vito RiccI

 

I Templari tra storia e leggenda

 

Un utile strumento per avvicinarsi alle vicende di un Ordine che continua a interessare il grande pubblico 

 


  
  

  
 
Sui Templari e le vicende ad essi collegate sono stati versati fiumi di inchiostro. Si va dai testi di storia di autorevoli studiosi a quelli che invocano i Templari nei contesti più vari -come esoterismo, misteri, tesori, massoneria- che poco hanno a che spartire con la storia dei cavalieri rossocrociati. “Niente è più facile che trovare un libro sui Templari. L'unico inconveniente è che nel 90 per cento dei casi (mi correggo, 99) si tratta di bufale, perché nessun argomento ha mai maggiormente ispirato le mezze calzette di tutti i tempi e di tutti i paesi quanto la vicenda templare” scriveva Umberto Eco in un suo articolo e noi non possiamo che concordare. Per valutare la serietà di un libro sui Templari, suggerisce sempre Eco, occorre controllare se la conclusione si ferma al 1314, anno in cui l’ultimo Gran Maestro del Tempio Jacques de Molay venne bruciato sul rogo. Fatta questa debita premessa, vogliamo segnalare la pubblicazione dello studioso barese Paolo Lopane, I Templari. Storia e leggenda, Besa editrice, pagg. 149.

è un testo che ripercorre l’intera parabola della storia dei Templari dalla fondazione a Gerusalemme nel 1119 ad opera di Ugo de Payns, primo Gran Maestro dell’Ordine, e altri sette cavalieri sino al declino e alla soppressione avvenuta nel 1314 e voluta fortemente dal re di Francia Filippo IV il Bello. Il testo risulta essere di agevole lettura, completo e fornisce al lettore un quadro abbastanza esaustivo della storia dei Templari senza entrare in eccessivi dettagli. Insomma un libro di mole non eccessiva (è articolato in dieci capitoli) che può essere un utile strumento per avvicinarsi ad una trattazione storica dell’argomento Templari. Di un certo interesse è l’ampia bibliografia sulle fonti e su diversi testi di approfondimento.

Lopane apre il libro con l’ingresso dei Crociati a Gerusalemme il 15 luglio 1099, dopo ben cinque settimane di assedio, e l’orrendo massacro che ebbe luogo il giorno successivo. La costituzione dei regni latini d’Oriente non garantì la sicurezza in Terra Santa: bande di predoni infestavano le strade che da Giaffa portavano a Gerusalemme e si rendevano protagoniste di assalti, rapine, omicidi ai danni dai pellegrini. Nella Pasqua del 1119 ben 700 pellegrini furono accerchiati e massacrati. Fu la molla che fece spinse alcuni cavalieri a dedicarsi alla protezione e alla difesa dei pellegrini. Baldovino II diede loro ospitalità nella moschea al Aqsa chiamata dai Latini Tempio di Salomone. Da qui tali cavalieri, che costituirono il nucleo iniziale, presero il nome di Templari. San Bernando di Chiaravelle ispirò la regola di questo ordine costituito da monaci guerrieri, sottoposti esclusivamente all’autorità del Papa, che con il trascorrere dei secoli finirono per diventare una notevole potenza grazie alle attività finanziarie ed economiche alle quali si erano dedicati in special modo dopo la sconfitta di Acri (1291) e il venir meno dello scopo della protezione dei pellegrini e la lotta ai Mori.

Il declino dell’Ordine ebbe luogo nei primi anni del XIV secoli per mano del re di Francia Filippo IV il Bello, indebitato con i Templari e bramoso di impossessarsi delle loro ricchezze, che fece leva su papa Clemente V, anch’egli francese e trasferito coattamente ad Avignone, per decretarne la confisca dei beni e la soppressione dopo vari processi inquisitori durante i quali si accusarono i cavalieri di stregoneria, sodomia e pratiche abominevoli. La storia dell’Ordine ebbe il suo epilogo nel 1314, quando l’ultimo Gran Maestro ed alcuni alti dignitari furono arsi vivi a Parigi. Lopane riporta anche la notizia dell’assoluzione dell’Ordine da parte di Clemente V come dimostrato da un documento recentemente trovato negli archivi vaticani.

Intenso e agile, ben documentato, il saggio di Lopane ricostruisce in modo fedele e appassionato le vicende dei Templari toccando i principali argomenti relativi a questo Ordine come la fondazione, la regola, l’organizzazione, le battaglie e le disfatte, il rapporto con i Musulmani, il declino e la soppressione.

   

Vito Ricci

 

 

 

  

 

 

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