di
Luisa
Derosa
Introduzione - Le schede: 1. Adamo ed Eva - 2. Vita di Cristo - 3. Arazzo di Bayeux - 4. Santa Margherita - 5. San Nicola - 6. San Francesco (Bonaventura Berlinghieri) - 7. San Francesco (Giotto) |
1. Storie di Adamo ed Eva (fig. 4)
Miniatura |
Bibbia di Moûtier-Grandval |
Tours, 840 ca. |
Mis.: 375 x 510 mm. |
Londra, British Library, Add Ms 10546, fol. 5v |
Provenienza: dallo scriptorio dell’abbazia di Marmoutier, Francia |
Descrizione e iconografia
L’immagine illustra in quattro registri sovrapposti otto scene, ognuna delle quali è contrassegnata da iscrizioni, tratte dal Libro della Genesi e raffiguranti la Storia di Adamo ed Eva dalla Creazione di Adamo fino alla cacciata da Paradiso Terrestre.
Secondo
un senso di lettura che va da sinistra verso destra in ogni singola striscia
sono raffigurati due episodi. A partire dalla fascia superiore si ha: la Creazione
di Adamo e l’Asportazione della
costola del dormiente; nella seconda, la Presentazione
di Eva e il Divieto di mangiare
dell’albero della conoscenza; nel terzo registro compare il Peccato
originale in due momenti: Eva prende la mela dal serpente, avvicinandosi
poi ad Adamo per porgergliela; questi viene quindi chiamato da Dio, mentre
Eva indica il serpente come colpevole; infine, nel quarto registro, sono
raffigurati la Cacciata dal Paradiso
terrestre e l’Inizio della vita
terrena. Quest’ordine nella rappresentazione del racconto della Genesi,
estremamente fedele al testo biblico, fu seguito fino al termine del Medioevo
e oltre.
Notizie
storico-critiche
L’immagine
scelta per questa scheda appartiene alla Bibblia di Moûtier-Grandval, una
delle quattro grandi bibbie carolingie rimasteci, tre delle quali, tra cui
quella in esame, appartenenti alla scuola di Tours. Nell’arte carolingia la
miniatura svolse un ruolo di primo piano nella politica di rinnovamento
promossa da Carlo Magno e portata avanti dai suoi successori.
Il
grande centro di produzione di manoscritti venne fondato a Tours alla fine
dell’VIII secolo.
Esso si distinse soprattutto per la produzione di manoscritti biblici,
in gran parte destinati ad essere esportati. Coerentemente alla concezione che
l’immagine rivestì nell’arte carolingia le illustrazioni di queste bibbie
si distinsero per la fedeltà al testo sacro e per essere elaborate in
funzione della
esemplificazione di concetti teologici. Erano prodotte in un unico
volume o pandetta e, come apprendiamo da alcune fonti, erano prodotte nel
numero di due per anno per essere destinate alle chiese del regno e ad altri
monasteri.
In
questa Bibbie la storia di Adamo ha un ruolo centrale. Il racconto della
Genesi relativo ai primi uomini appare così importante da scinderlo dalla
storia della creazione, riservandogli una delle quattro miniature a intera
pagina che accompagnano tali opere
I
modelli ispiratori sono tratti dalla tradizione paleocristiana, di probabile
ambito ebraico, e bizantina. Tipicamente bizantina è l’articolazione delle
scene per mezzo di alberi e i cambiamenti dei personaggi
I personaggi sono ritratti uno di fronte all’altro o uno dietro l’atro o l’uno accanto all’altro. La loro disposizione genera lo spazio del racconto. Gli alberelli oltre ad essere elementi di definizione dell’ambiente servono come cesure narrative che segnano il passaggio da una scena all’altra determinandone anche la successione temporale.
La fascia di colore dello sfondo riveste una certa importanza per l’interpretazione degli avvenimenti intesi come storia del genere umano: solo nella scena della Creazione l’immagine è chiara e serena, mentre nelle altre - dopo la Cacciata - una striscia plumbea, da principio sottile, si allarga partendo dalla linea del terreno fino a riempire cupamente l’intero sfondo.
Lettura La storia di Adamo ed Eva tratta dal Libro della Genesi Narrano i testi della Genesi: “Dio creò l’uomo a sua immagine; [..] maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate [..] su ogni essere vivente [.]. Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [.] a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde” (Gn. 1, 27-30), ‘Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. [...] diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”. E il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo [...]” (Gn. 2,15-18), Tolse quindi una costola dal fianco di Adamo e formò la sua compagna (Gn. 2, 21-22), Il serpente però sedusse la donna (Gn. 3, 1-6), che colse il frutto e ne mangiò e ne diede anche a suo marito, il quale ne mangiò con lei (Gn. 3, 6), Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi, intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. Poi udirono il Signore Dio [...] e l’uomo con sua moglie si nascosero’ (Gn, 3, 7-8). .‘Allora il Signore Dio disse al serpente: “Poiché tu hai fatto questo sii tu maledetto [...]Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe” (Gn. 3, 14- 15). Alla donna disse: “Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. [...]” - All’uomo disse: “[...]maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo” (Gn, 3,16-17), [...] fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì (Gn. 3, 21). “Il Signore Dio lo scacciò dal giardino dell’ Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto [...]e pose ad oriente del giardino dell’Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita.’ (Gn. 3, 23-24). |
©2005 Luisa Derosa. La
scheda fa parte del corso monografico (Narrare per immagini nel
Medioevo, a.a. 2003-2004, prof. Pina Belli D'Elia) di Storia dell’Arte medievale del Corso di Studi in Scienze della Formazione primaria,
Facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione dell'Università di
Bari. Immagini a cura di Maurizio Triggiani.