E dopo Costanza d’ Altavilla (vedi
La sposa normanna di Carla Maria Russo), il piccolo grande Federico II.
Miracolosa la sua
ascesa, miracolosa la sua capacità di riprendersi ciò che gli era stato
sottratto… Si tratta di un regno (la Sicilia) e di un
impero (la Germania).
Attraverso la politica dei piccoli passi ed una rete di alleanze imprevedibili, ma anche di fortuite e fortunose coincidenze,
lo Svevo raggiunse tutti o quasi gli obiettivi che si era proposto.
Ancor più prodigiosa è la sua
rentrée in Germania, laddove Ottone aveva usurpato titolo, insegne e… sostanze.
Non so quanto di vero e quanto di verosimile ci sia in questa lunga biografia scritta da Maria R.
Bordihn.
Le uniche certezze: i personaggi veri e quelli di contorno (inventati), come Mohammed, il compagno saraceno di giochi e di vita.
Una cosa è
certa: nonostante la mole, il libro si legge tutto d’un fiato, risulta piacevole, anzi poetico nelle descrizioni dei cieli, della luna , delle stelle, dei paesi che fanno da sfondo e da cornice alle vicende di questo grande e discusso personaggio. Mi hanno particolarmente colpito quelle riguardanti il
castello di Bari. Ma realmente ci soggiornò Federico???
E poi, le pagine riguardanti il suo amore per Costanza d’Aragona…
e l’incontro (vero o inventato?) con la piccola Bianca Lancia, di appena tre anni. Metonimia di vicende future e
complesse!
So che c’è tanta invenzione nelle biografie romanzate, ma,
lasciatemelo dire, mi affascina il tentativo dell’autrice di capire, ovvero “leggere” dal di dentro, una personalità complessa come quella di Federico.
Non me ne voglia il prof. Licinio con i suoi “basta con le biografie storiche”
[Sicura che ho mai detto una frase simile? E
in quale contesto? N.d.L.]. Sono anch’esse un modo per avvicinare i profani,e tra essi metto i miei alunni di scuola media, alla Storia, pur con tutti i limiti e le cautele dovute.
Se poi un libro riesce a farsi leggere, ben venga un po’ di invenzione : rende più elegante e piacevole la cruda realtà dei fatti!
Giulia
Notarangelo
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