MARCO
BRANDO
|
|
Radio
Bari nella Resistenza
italiana. L'appello di Aldo Moro
|
|
Sessant’anni fa finiva
la guerra di liberazione. Dal capologo pugliese
un’emittente radiofonica ne era stata per due anni
un’arma importantissima. Ora un libro ne ricorda
le vicende e i protagonisti
|
|
|
«Contro
il tedesco invasore c'è da riconquistare la nostra libertà».
Immaginiamo che, in quella giornata dell’ottobre 1943, egli lesse queste parole,
di fronte al microfono di Radio Bari, sforzandosi d’apparire pacato
ma assieme risoluto. Com’era nel suo stile, anche in gioventù; come è
stato fino all’ultimo, fino al 9 maggio del 1978, quando fu assassinato dalla
Brigate rosse, in un’Italia che la storia aveva portato verso altre prove e
altri sacrifici. Perché quelle parole furono lette
sessantadue anni fa, da un inedito Aldo Moro, allora ventisettenne:
si rivolse, attraverso le onde radio della prima emittente dell’Italia
libera e antifascista, agli universitari italiani, anticipando i temi che saranno
celebrati il 25 Aprile, nel sessantesimo anniversario della
Liberazione.
«Troppe volte, specie negli ultimi
anni, c’è stato chi, pur coscientemente sapendo di dire il falso, ha parlato
per voi», esordì quel giorno il futuro leader della Dc, sapendo d’aver di
fronte una generazione di giovani divenuti adulti sotto il fascismo. Moro
era nato il 23 settembre 1916 a Maglie. Nel 1938 s’era laureato in Giurisprudenza
a Bari. L’anno dopo era divenuto presidente della Fuci (Federazione
universitaria cattolica) e, nel 1941, aveva ottenuto l'incarico di Filosofia
del diritto e di Politica coloniale nell’ateneo barese; poi, nel
1942, la libera docenza in Diritto Penale. Nel 1943 fondò a Bari
«La Rassegna», che uscirà fino al 1945. Pochi però ricordano il suo ruolo a
Radio Bari.
«Voi - aggiunse nell’intervento
radiofonico - siete apparsi i credenti di una fede che non sentivate,
i sostenitori di una causa che non era la vostra... Oggi, nell’ora della rinascita
della Patria, voi siete presenti ed attivi col vostro vero cuore in questa
dolorosa primavera. Voi siete anzi,
di questo tempo di riscossa, non solo gli artefici insostituibili, ma gli
anticipatori...». Infine: «Il vostro sforzo, sorretto dalle forze armate degli
Alleati, ispirato dalle tradizioni di eroismo del nostro esercito, ridarrà
all’Italia la sua libertà e le consentirà di sviluppare la sua vita nazionale nella
linea della sua grande tradizione».
Quella di Aldo Moro è una delle
tante testimonianze, inedite, contenute nel nuovissimo volume
Radio Bari nella Resistenza italiana (328 pagine,
Edizioni dal Sud-Bari, 2005) realizzato da Vito Antonio Leuzzi
(storico, dirige l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia
contemporanea) e da Lucia Schinzano (giornalista e insegnante
d’italiano e latino nei Licei). Un volume che, presentato nella Sala del
Consiglio comunale di Bari, è stato concepito nell’ambito
delle iniziative promosse dall’Istituto Nazionale per la Storia
del Movimento di Liberazione in Italia per il 60˚Anniversario della liberazione
Nei giorni immediatamente successivi
all’armistizio Radio Bari, salvata dalle distruzioni naziste, trasmise le
prime notizie relative alla resistenza nel
Mezzogiorno, nelle isole greche e nei Balcani, al trasferimento del re e
di Badoglio a Brindisi, allo sbarco anglo-americano e alla situazione sui vari
fronti militari. L’emittente barese, nelle settimane e nei mesi successivi,
rappresentò la prima e unica voce autonoma dell’Italia Libera. Il volume
ricostruisce per la prima volta, basandosi su materiale inedito, proprio
quelle vicende.
La «guerra per onde»
trovò a Bari terreno fertile per alcune esperienze uniche nella storia della
radiofonia italiana. Il recupero dei primi testi delle trasmissioni, in particolare
i commenti politici dopo il giornale radio - affidati dal responsabile
del PWB, il maggiore Ian Greenlees, e a un gruppo di intellettuali del
partito d’Azione, guidati dal giudice Michele Cifarelli - consente di cogliere
i complessi rapporti tra alleati, le forze del Comitato di Liberazione nazionale
ed il governo Badoglio.
Non solo. I testi - tra cui quelli di
Aldo Moro, Michele Cifarelli, Gabriele Baldini, Benedetto Croce, Alba
De Cespedes, Annibale Del Mare, Tommaso Fiore, Libero Pierantozzi,
Giorgio Spini, Antonio Piccone Stella - e la ricostruzione del lavoro
svolto (da Carlo Vitale, Ruggero Maccari, Edmondo Cancellieri, Alberto
Perrini, Carlo Bressan, Ubaldo Lay, Cesare Polacco, Anton Giulio
Majano) offrono un quadro unico e d’insieme delle potenzialità offerte
dal mezzo radiofonico e del suo apporto al processo di liberazione
nazionale.
Marco
Brando
|
|