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LA CASA EDITRICE

Vito Antonio Leuzzi - Lucia Schinzano, Radio Bari nella Resistenza italiana, Edizioni dal Sud, Bari 2005.

Radio Bari ha mandato in onda le prime parole dell'Italia libera. In mano ad un gruppo di giovani che avevano in Benedetto Croce e nella casa editrice Laterza i loro punti di riferimento, la radio aveva trasmesso l'11 settembre il primo messaggio di Vittorio Emanuele III dopo la fuga da Roma.

MARCO BRANDO

 

Radio Bari nella Resistenza italiana. L'appello di Aldo Moro

 

Sessant’anni fa finiva la guerra di liberazione. Dal capologo pugliese un’emittente radiofonica ne era stata per due anni un’arma importantissima. Ora un libro ne ricorda le vicende e i protagonisti

 

  

   

«Contro il tedesco invasore c'è da riconquistare la nostra libertà». Immaginiamo che, in quella giornata dell’ottobre 1943, egli lesse queste parole, di fronte al microfono di Radio Bari, sforzandosi d’apparire pacato ma assieme risoluto. Com’era nel suo stile, anche in gioventù; come è stato fino all’ultimo, fino al 9 maggio del 1978, quando fu assassinato dalla Brigate rosse, in un’Italia che la storia aveva portato verso altre prove e altri sacrifici. Perché quelle parole furono lette sessantadue anni fa, da un inedito Aldo Moro, allora ventisettenne: si rivolse, attraverso le onde radio della prima emittente dell’Italia libera e antifascista, agli universitari italiani, anticipando i temi che saranno
celebrati il 25 Aprile, nel sessantesimo anniversario della Liberazione.

«Troppe volte, specie negli ultimi anni, c’è stato chi, pur coscientemente sapendo di dire il falso, ha parlato per voi», esordì quel giorno il futuro leader della Dc, sapendo d’aver di fronte una generazione di giovani divenuti adulti sotto il fascismo. Moro era nato il 23 settembre 1916 a Maglie. Nel 1938 s’era laureato in Giurisprudenza a Bari. L’anno dopo era divenuto presidente della Fuci (Federazione universitaria cattolica) e, nel 1941, aveva ottenuto l'incarico di Filosofia del diritto e di Politica coloniale nell’ateneo barese; poi, nel 1942, la libera docenza in Diritto Penale. Nel 1943 fondò a Bari «La Rassegna», che uscirà fino al 1945. Pochi però ricordano il suo ruolo a Radio Bari.

«Voi - aggiunse nell’intervento radiofonico - siete apparsi i credenti di una fede che non sentivate, i sostenitori di una causa che non era la vostra... Oggi, nell’ora della rinascita della Patria, voi siete presenti ed attivi col vostro vero cuore in questa dolorosa primavera. Voi siete anzi,
di questo tempo di riscossa, non solo gli artefici insostituibili, ma gli anticipatori...». Infine: «Il vostro sforzo, sorretto dalle forze armate degli Alleati, ispirato dalle tradizioni di eroismo del nostro esercito, ridarrà all’Italia la sua libertà e le consentirà di sviluppare la sua vita nazionale nella linea della sua grande tradizione».

Quella di Aldo Moro è una delle tante testimonianze, inedite, contenute nel nuovissimo volume Radio Bari nella Resistenza italiana (328 pagine, Edizioni dal Sud-Bari, 2005) realizzato da Vito Antonio Leuzzi (storico, dirige l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea) e da Lucia Schinzano (giornalista e insegnante d’italiano e latino nei Licei). Un volume che, presentato nella Sala del Consiglio comunale di Bari, è stato concepito nell’ambito delle iniziative promosse dall’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia per il 60˚Anniversario della liberazione

Nei giorni immediatamente successivi all’armistizio Radio Bari, salvata dalle distruzioni naziste, trasmise le prime notizie relative alla resistenza nel Mezzogiorno, nelle isole greche e nei Balcani, al trasferimento del re e di Badoglio a Brindisi, allo sbarco anglo-americano e alla situazione sui vari fronti militari. L’emittente barese, nelle settimane e nei mesi successivi, rappresentò la prima e unica voce autonoma dell’Italia Libera. Il volume ricostruisce per la prima volta, basandosi su materiale inedito, proprio quelle vicende.

La «guerra per onde» trovò a Bari terreno fertile per alcune esperienze uniche nella storia della radiofonia italiana. Il recupero dei primi testi delle trasmissioni, in particolare i commenti politici dopo il giornale radio - affidati dal responsabile del PWB, il maggiore Ian Greenlees, e a un gruppo di intellettuali del partito d’Azione, guidati dal giudice Michele Cifarelli - consente di cogliere i complessi rapporti tra alleati, le forze del Comitato di Liberazione nazionale ed il governo Badoglio.

Non solo. I testi - tra cui quelli di Aldo Moro, Michele Cifarelli, Gabriele Baldini, Benedetto Croce, Alba De Cespedes, Annibale Del Mare, Tommaso Fiore, Libero Pierantozzi, Giorgio Spini, Antonio Piccone Stella - e la ricostruzione del lavoro svolto (da Carlo Vitale, Ruggero Maccari, Edmondo Cancellieri, Alberto Perrini, Carlo Bressan, Ubaldo Lay, Cesare Polacco, Anton Giulio Majano) offrono un quadro unico e d’insieme delle potenzialità offerte dal mezzo radiofonico e del suo apporto al processo di liberazione nazionale.

   

Marco Brando

 

 

da "Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno" del 22/04/2005

 

  

 

 

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