Spesso nelle campagne delle nostre zone, nascoste e semidiroccate tra filari d'ulivi d'argento, circondate da muretti in pietra a secco si possono ancora vedere torri di difesa e d'avvistamento, masserie fortificate e piccole chiese rurali. Nella maggior parte dei casi si tratta di ruderi, abbandonati e dimenticati da tutti, che versano in stato di degrado avanzato (quando non sono stati completamente rasi al suolo dall'intervento dell'uomo).
Una riscoperta, per alcuni una vera e propria nuova scoperta, delle chiesette rurali nell'agro di Bitonto ci è offerta dal grazioso libretto edito a cura dell'associazione "Terre degli Ulivi" con le foto di Pasquale Fallacara e i testi sintetici, ma significativi, di Elisabetta Specchiarello.
È un viaggio nelle campagne tra Bitonto, Modugno e Giovinazzo (gli autori forniscono anche una mappa con l'esatta ubicazione di quello che resta di queste chiese medioevali risalenti quasi tutte ai secoli X-XI, quando si assiste alla fioritura di parecchi casali nei dintorni di Bari, di cui le uniche sopravvivenze sono proprio rappresentate dalle chiese rurali) indietro nella storia, rimandandoci direttamente alle fonti del romanico pugliese, alle espressioni di un'architettura semplice e povera. Sono di piccole dimensioni, per lo più a cupole in asse e a croce contratta, e realizzate usando conci appena sbozzati a martello e coperture a
chiancarelle.
Il libro è corredato per ciascuna delle 13 chiese di parecchie foto (peccato siano in bianco e nero), di una breve scheda e dei disegni della pianta e del prospetto e/o della sezione della costruzione. L'opera appare completa ed interessante in quanto è un serio tentativo di censire questo tipo di chiese molto diffuse dalle nostre parti, basti pensare a tutte quelle scomparse presenti nella Lama Balice o alle chiese di San Felice e di S. Maria di Costantinopoli all'interno del casale di Balsignano, e al contempo di divulgarne la storia e le vicende relative.
Per restare nell'hinterland di Modugno è dedicata pure una scheda alla chiesa di Santa Croce di Cagnano lungo la via Minucia.
Gli autori riportano anche un'elencazione delle chiese dello stesso genere presenti in tutta la terra di Bari e una bibliografia che può servire come punto di partenza per chi voglia affrontare in maniera dettagliata l'argomento, senza dubbio affascinante, dal punto di vista storico ed architettonico.
È triste dovere apprendere come alcuni di questi piccoli gioielli medioevali negli ultimi tempi siano stati abbattuti completamente, cito per esempio Sant'Aneta e Sant'Egidio. La speranza è che con questa pubblicazione e con l'impegno da sempre profuso dall'Associazione "Terra degli Ulivi" nella tutela del patrimonio rurale si possa raggiungere una maggiore tutela di tali monumenti e una sensibilizzazione sia della comunità locale che delle istituzione preposte, magari iniziando a realizzare delle visite guidate per farle conoscere al pubblico (non solo locale) che spesso ignora la storia della propria
terra.
Vito
Ricci
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